ETF materie prime Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/etf-2/etf-materie-prime/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Mon, 26 Jul 2021 13:27:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.3 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png ETF materie prime Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/etf-2/etf-materie-prime/ 32 32 Analisi Settore Energetico e Petrolifero https://www.investire-certificati.it/analisi-settore-energetico-e-petrolifero/ Mon, 26 Jul 2021 13:26:57 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=16471 Analisi sul settore dell’energia e del petrolio a cura di SPDR ETFs Con molti paesi che si stanno ancora liberando dai vincoli del COVID, vediamo opportunità nel settore energetico in tutte le esposizioni a livello mondiale, statunitense ed europeo. I timori per le nuove varianti e gli eventuali ritardi nella consegna dei vaccini potrebbero fornire […]

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Analisi sul settore dell’energia e del petrolio a cura di SPDR ETFs

Con molti paesi che si stanno ancora liberando dai vincoli del COVID, vediamo opportunità nel settore energetico in tutte le esposizioni a livello mondiale, statunitense ed europeo. I timori per le nuove varianti e gli eventuali ritardi nella consegna dei vaccini potrebbero fornire opportunità di acquisto negli investimenti ciclici e value. Infatti il miglioramento degli utili ha reso le valutazioni relative più interessanti e molti investitori sono ancora sottopesati.

Conviene investire su settore energetico?

La crescita potrebbe essere all’apice, ma il ciclo ha gambe. Gli acquisti di titoli legati alla reflazione sono rallentati perché gli investitori ritengono che le cause attuali alla base dell’inflazione siano transitorie. In sintesi, la crescita potrebbe essere al suo apice. Tuttavia crediamo che sia troppo presto per tirare le somme, dato che alcune aree dell’economia stanno ancora uscendo dai lockdown.

Le preoccupazioni per le nuove varianti e gli eventuali ritardi nella consegna dei vaccini offriranno opportunità di acquisto negli investimenti ciclici e value, dove il miglioramento degli utili ha fatto apparire le valutazioni più attraenti e su cui molti investitori sono ancora sottopesati.

In linea con questo punto di vista, l’energia è uno dei nostri Sector Picks nel Q3 Sector & Equity Compass. Vediamo opportunità in questo settore attraverso esposizioni mondiali, statunitensi ed europee.

Analisi settore energetico e petrolifero

Procediamo con un’analisi del settore energetico e petrolifero.

I dati del Sector & Equity Compass mostrano quanto sia stata solida la performance relativa del settore energetico nel Q2, così come nel Q1, e come sia in cima alle classifiche in termini di flussi negli ETF settoriali e nei singoli titoli da parte degli investitori istituzionali. I dati relativi alle masse in custodia di State Street rivelano anche la significativa posizione di sottopeso degli investitori istituzionali.

Nella prima metà del 2021, il settore energetico statunitense ha prodotto una performance pari al 42%* (con gli indici MSCI World Energy e MSCI Europe Energy in crescita rispettivamente del 30% e del 17%) grazie al miglioramento delle prospettive per i prodotti petroliferi e del gas e alla capacità di trasferire i prezzi più elevati delle materie prime. L’andamento dei prezzi, degli utili e del P/E per il settore in Europa è evidente dalla figura 1 qui sotto.

Figure 1: European Energy – Price, Earnings, P/E settore energetico e petrolifero

Proseguiamo l’analisi sul comparto energetico e petrolifero.

I significativi guadagni di prezzo sono arrivati nonostante il rafforzamento dell’opposizione ai combustibili fossili. Governi, tribunali, azionisti e attivisti si sono tutti schierati contro i produttori di petrolio e gas, cercando di limitare la loro produzione e, in definitiva, le emissioni. Persino l’AIE (Agenzia Internazionale dell’Energia), un’autorità leader nel settore, lo scorso trimestre ha evidenziato la necessità di smettere di aprire nuovi campi petroliferi. Ha anche affermato di eliminare gradualmente le centrali elettriche alimentate a petrolio nella transizione verso zero emissioni.

Transizione energetica

C’è una strada lunga e costosa da percorrere verso la transizione energetica, ma questo è ora più evidente agli investitori, è riflesso nelle valutazioni ed è sempre più parte dei piani di gestione delle aziende. Senza dubbio sentiremo parlare di più delle compagnie del settore oil & gas, che dovranno affrontare la riduzione delle emissioni di carbonio e questo potrebbe portare loro il sostegno degli investitori che finora hanno evitato il settore per motivi ambientali.

Analisi azioni petrolifere

Analisi settore energetico e petrolifero: i prezzi delle azioni del settore energia sono in ritardo rispetto alla curva dei prezzi del petrolio greggio

L’anno scorso, l’alleanza OPEC+ ha salvato l’industria petrolifera globale dalle devastazioni della pandemia concordando grandi tagli alla produzione. Tuttavia questo quadro sembra destinato a cambiare in quanto i grandi produttori di petrolio hanno appena concordato un aumento della produzione da agosto. Il nuovo accordo fa venir meno l’elevata incertezza sull’offerta di greggio e il modesto aumento non sembra avere un impatto sulle previsioni di prezzo dei broker per il petrolio.

Previsioni sul Prezzo del Petrolio
Prezzo del Petrolio in ripresa

I futures sul Brent sono ora scambiati a 71 dollari al barile, non lontano dai massimi di quest’anno (con un minimo di 51 dollari). Questo prezzo riflette la continua riduzione dell’offerta di petrolio e i livelli bassi delle scorte (in particolare negli Stati Uniti). In concomitanza con la ridotta offerta vi è il considerevole aumento della domanda causato dalla riapertura delle economie in tutto il mondo. La fiducia post campagne vaccinali ha visto aumentare la mobilità della popolazione, e quindi anche le richieste per servizi di trasporto, la ripresa della produzione industriale e la domanda di materie prime.

Gli elevati prezzi del greggio dovrebbero continuare a sostenere i prezzi delle azioni del settore energetico. Ulteriori spinte potrebbero venire da un incremento dei dividendi (ridotti durante la pandemia per conservare la liquidità) e da possibili piani di buyback.

Una scelta regionale

I titoli del settore energetico sono altamente correlati, rispondendo in modo simile ai movimenti del mercato e rendendo gli ETF settoriali un veicolo d’investimento efficace. Data la portata internazionale del settore e l’importanza del prezzo del petrolio, i rendimenti in USD sono simili, ma ci sono differenze a livello regionale.

Il settore statunitense energetico e petrolifero ha un’elevata esposizione alle attività di produzione e esplorazione upstream. Queste hanno una maggiore leva operativa sui prezzi del greggio. Comprende anche molte grandi società di attrezzature e servizi che potrebbero beneficiare di una ripresa in una fase successiva, dopo un ritorno degli investimenti in conto capitale.

Il settore energetico in Europa è molto concentrato con solo 12 titoli, guidati da ex campioni nazionali che erano ben noti per i loro dividendi, dividendi che sono stati però ridotti lo scorso anno. L’ammontare dei dividendi del settore energetico e petrolifero dovrebbe migliorare significativamente quest’anno. Le società europee di esplorazione e produzione sembrano essere più pragmatiche sulla necessità di cambiare le loro attività operative per ridurre le emissioni di carbonio e mostrano una transizione più rapida.

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Come investire su sul settore energetico e petrolifero con ETF

Gli investitori che desiderano investire nel settore energetico potrebbero farlo con i seguenti SPDR ETF:

SPDR MSCI World Energy UCITS ETF 

SPDR S&P U.S. Energy Select Sector UCITS ETF 

SPDR MSCI Europe Energy UCITS ETF 

La presente analisi non costituisce in alcun modo sollecito all’investimento

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ETF su Materie Prime https://www.investire-certificati.it/etf-su-materie-prime/ Thu, 10 Jun 2021 06:45:06 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=12855 ETF sulle Materie Prime. Come battere l’inflazione con materiali e commodities? Quali ETF sulle commodities? Ecco un’analisi sul tema. ETF su Materie prime per battere l’inflazione? ETF sulle materie prime. Analisi a cura di Francesco Lomartire, responsabile di SPDR ETFs per l’Italia Per molti investitori, a marzo l’inflazione ha superato il COVID come maggiore minaccia […]

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ETF sulle Materie Prime. Come battere l’inflazione con materiali e commodities? Quali ETF sulle commodities? Ecco un’analisi sul tema.

ETF su Materie prime per battere l’inflazione?

ETF sulle materie prime. Analisi a cura di Francesco Lomartire, responsabile di SPDR ETFs per l’Italia

Per molti investitori, a marzo l’inflazione ha superato il COVID come maggiore minaccia per i mercati. Mentre la natura transitoria di alcuni aumenti dei prezzi è dibattuta, ci aspettiamo che i timori sull’inflazione persistano per alcuni mesi. Man mano che gli stimoli e le riaperture proseguono, di pari passo prosegue l’incremento dei prezzi delle materie prime. In questo contesto, continuiamo a vedere opportunità per investire nel settore dei materiali.

Focus: rischio inflazione

Conviene investire sul settore dei materiali? E’ un buon momento per mettere in portafoglio ETF su materie prime? I dati sull’inflazione di aprile hanno evidenziato un aumento dei prezzi ancora più pronunciato delle attese. Gli analisti avevano previsto una pressione significativa, a causa di fattori legati alla domanda a seguito dalla riapertura dell’economia e l’impatto sull’offerta delle interruzioni delle catene di approvvigionamento legate al COVID. Ciononostante, l’indice dei prezzi al consumo statunitense, con i prezzi al consumo in aumento del 4,2% anno su anno, è stato molto più alto del previsto. Inoltre è stato seguito da un incremento del Producer Price Index (PPI) del 6,2% anno su anno.

Mentre il dato CPI cinese dello 0,9% a/a è stato relativamente contenuto, alcuni movimenti dei prezzi della produzione (PPI +6,8%) hanno mostrato le pressioni sui costi derivanti dalle materie prime. Inoltre, le implicazioni della riapertura potrebbero trasmettersi ad altre economie. La carenza globale di semiconduttori ha anche causato problemi di approvvigionamento. Per esempio nel settore dell’usato dell’auto; in futuro potremmo assistere a un’ulteriore riduzione delle scorte.

Materie Prime
Materie Prime

Inflazione e settore dei materiali

Per molti investitori, a marzo l’inflazione ha superato il COVID come principale minaccia per i mercati. Mentre la natura transitoria di alcune pressioni sui prezzi è oggetto di dibattito, soprattutto da parte della Federal Reserve, ci aspettiamo che i timori per l’inflazione persistano per alcuni mesi.

Il tutto di pari passo con gli stimoli delle banche centrali, con le riaperture e con l’aumento dei prezzi delle materie prime. È probabile che l’inflazione sarà più forte negli Stati Uniti, che si trovano in una fase di rapida ripresa economica, rispetto ad altre parti del mondo che affrontano persistenti gap produttivi. I commenti da parte della BCE e della BoE della scorsa settimana hanno suggerito che le pressioni inflazionistiche sono sotto osservazione. Non sono però ancora ai livelli degli Stati Uniti.

Le pressioni sull’inflazione stanno esacerbando le preoccupazioni di alcuni investitori sulle valutazioni eccessive nei mercati azionari, che espongono i già cari titoli growth, come i FAANG, alle possibili turbolenze di breve termine. In effetti, i settori statunitensi della tecnologia, dei servizi di comunicazione e dei beni di consumo discrezionali sono stati i peggiori performer nelle ultime due settimane.

Le prese di profitto in questi settori sono anche guidate dalla ricerca, tra le imprese più cicliche. Ma anche dei beneficiari della riapertura e della ripresa delle economie grazie al progressivo allentamento delle restrizioni. Bisogna essere consapevoli che l’elevato peso di questi tre settori potrebbero avere un effetto negativo sui livelli di mercato in generale. Proseguiamo l’analisi per cercare di capire se conviene investire su materiali e materie prime.

Materie prime per battere l’inflazione

Nel contesto attuale, gli investitori dovrebbero considerare quali settori sono destinati a guadagnare o perdere di più a causa delle pressioni inflazionistiche. È importante valutare il potere delle aziende di determinare i prezzi e la loro capacità di trasferire sui consumatori i costi più elevati dei fattori di produzione, che in parte dipende dall’elasticità della domanda dei consumatori, così come dalla disponibilità del prodotto e dai “colli di bottiglia” dell’offerta, che ora sono più rilevanti.

Guardando ai rendimenti degli indici, vediamo che i settori ciclici (come industriali e materiali – commodities) tendono a sovraperformare quelli difensivi (come i beni di consumo durevoli) durante i periodi di inflazione crescente. La relazione più forte, con una correlazione all’inflazione più di tre volte superiore alla media di mercato, è quella del settore energetico, a causa dell’impatto dell’aumento dei prezzi del petrolio.

Anche i titoli del settore finanziario tendono a sovraperformare durante i periodi di maggiore inflazione, con una relazione positiva determinata principalmente dal contemporaneo aumento dei tassi di interesse.

Il potere di determinazione dei prezzi delle società energetiche varia a seconda della loro posizione a monte o a valle, ma nel complesso la capacità di trarre vantaggio da questo potere può essere vista nelle importanti revisioni delle previsioni sugli utili negli ultimi mesi. Anche se vediamo che la forte domanda degli investitori per gli ETF sulle commodity del settore dell’energia continuerà nel breve termine, in realtà preferiamo un altro settore delle materie prime, i materiali, per la loro esposizione all’attuale contesto reflazionistico. Mentre l’attuale equilibrio tra domanda e offerta di petrolio potrebbe indebolirsi con qualsiasi deterioramento dell’accordo OPEC+ volto a limitare la produzione, crediamo che le forze che guidano i prezzi dei metalli industriali abbiano un impatto più duraturo.

Investire su materiali e materie prime?

I prezzi dei metalli come il rame, lo zinco e l’alluminio sono ai massimi da diversi decenni. Le società minerarie (pari al 36% del settore materiali) sono ben posizionate nel ciclo attuale per trasferire i prezzi più alti dei metalli industriali ai loro clienti. Anche se gli aumenti di prezzo spesso stimolano una nuova offerta in questo settore, l’autorizzazione e la costruzione di nuove miniere possono richiedere anni.

Pertanto le attuali dinamiche positive di domanda e offerta potrebbero persistere. Altrove nel settore dei materiali, i produttori di prodotti chimici (50%) e i produttori di prodotti per l’edilizia, l’imballaggio e la carta affrontano dinamiche positive di domanda e offerta simili. Gli aggiornamenti delle stime sugli utili hanno lasciato le valutazioni a livelli poco costosi rispetto a quelli storici. Tutto ciò emerge dall’analisi del grafico sottostante. Nel paragrafo seguente vedremo invece ETF per investire sulle materie prime, ossia le commodities.

Indice MSCI World Sector – Rapporto prezzo/utili relativo

Fonte: State Street Global Advisors, Bloomberg Finance L.P., dati al 13 maggio 2021.

Come investire su materie prime con gli ETF?

Gli investitori che cercano di contrastare le dinamiche inflattive possono esaminare alcuni ETF sulle materie prime. Si tratta di fondi passivi settoriali SPDR elencati di seguito:

SPDR S&P U.S. Materials Select Sector UCITS ETF 

SPDR MSCI Europe Materials UCITS ETF 

La presente analisi su ETF su materiali e materie prime non costituisce in alcun modo sollecito all’investimento

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