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]]>Da notare come questi certificates siano disponibili soltanto per gli investitori professionali. Pertanto, banche e intermediari finanziari consentiranno la negoziazione soltanto agliinvestitori professionali individuati secondo i criteri stabiliti dalla MiFID II.
Una delle caratteristiche chiave dei nuovi certificati sul bitcoin è rappresentata dalla leva variabile, che evita quindi l’effetto compounding. Si tratta quindi di prodotti indicati per speculazioni di breve-medio termine o, nel caso degli short, ad eventuali coperture di portafoglio.
Nei certificates è presente la leva, che va ovviamente maneggiata con cura. Di fatto permette di investire un capitale inferiore ottenendo una partecipazione più che proporzionale alla performance di Bitcoin, con profitti e perdite più ampi rispetto al movimento percentuale della criptovaluta.
CODICE ISIN |
DE000VD40QF6 |
DE000VD40NR8 |
DE000VD40NS6 |
DE000VD40NQ0 |
DE000VD40NH9 |
Per Vontobel si tratta di un passo importante, come apripista in quella che sembra un settore sempre più seguito, anche dopo l’approvazione della SEC di ETF su Bitcoin e, più recentemente, ETF su Ethereum.
“Siamo orgogliosi di essere il primo emittente a quotare in Italia prodotti su Bitcoin” ha commentato sul tema Jacopo Fiaschini, responsabile Flow Products Distribution Italia “Questo primato conferma la nostra attenzione all’innovazione in generale e al tema criptovalute in particolare, un asset class che Vontobel ha reso disponibile su altre piazze finanziarie già a partire dal 2016.
L’approdo su Borsa Italiana di un prodotto quotato su Bitcoin offre un accesso a questa nuova asset class molto più semplice, trasparente e sicuro rispetto all’investimento diretto in Bitcoin, risolvendo in partenza ogni problema/rischio di custodia. Nonostante il Bitcoin sia oramai un asset class riconosciuta e ‘istituzionalizzata’, al momento l’operatività è riservata alla clientela professionale”.
I Mini Future di Vontobel su Bitcoin sono caratterizzati dalla presenza di Knock-Out, una barriera che, se raggiunta dal sottostante, estingue anticipatamente il prodotto. Questa differisce dal livello di Strike e, mentre per lo Strike è previsto un ricalcolo su base giornaliera, per il Knock-Out il ricalcolo è su base mensile, e viene effettuato in modo tale che il nuovo valore sia al di sopra dello Strike.
Nello scenario in cui sia raggiunto il livello Knock-Out, i Mini Future prevedono un rimborso parziale del capitale investito, dato dallo “Stop Loss Buffer” (pari alla differenza tra Knock Out e Strike del certificato sul bitcoin).
Come tutti i Certificati, anche questi prodotti sono fiscalmente efficienti. Eventuali capital gain ottenuti con questi derivati che hanno per sottostante il prezzo del bitcoin sono da considerarsi a tutti gli effetti redditi diversi. In conseguenza di ciò, consentono di compensare plus e minusvalenze maturate tramite strumenti finanziari di altra natura.
Il prodotto presentato in questo articolo è disponibile soltanto per investitori professionali. I certificates sono prodotti complessi e il capitale investito è a rischio
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]]>Cosa cambia per il mondo di bitcoin, Ethereum e per il comparto delle criptovalute con l’ETF su Ethereum? “Gli ETF Spot su Bitcoin avevano già attirato l’attenzione del mondo finanziario tradizionale, sia per l’ingresso su questo mercato dei principali player della finanza mondiale che per il grande afflusso di denaro da parte degli investitori” si legge in un commento di Luciano Serra, manager presso la Borsa di Stoccarda “operativamente abbiamo registrato in soli tre mesi l’acquisto di oltre 200.000 Bitcoin e una importante crescita di valore del mercato delle criptovalute”.
Fra le altre recenti news del mondo bitcoin e criptovalute troviamo ad aprile l’approvazione ad Hong Kong della Securities and Futures Commission (SFC) del lancio di ETF spot sia su Bitcoin che su Ethereum. “E’ possibile che questo risultato internazionale abbia aumentato la pressione sull’autorità di regolamentazione statunitense nell’adozione di una misura per rimanere competitiva ed evitare che il proprio mercato finanziario rimanesse indietro” ha proseguito il manager della Borsa digitale di Stoccarda “La decisione positiva costituisce sicuramente un’altra pietra miliare verso l’adozione delle criptovalute da parte delle istituzioni finanziarie su scala globale”.
Il prezzo di Ethereum è salito in maniera significativamente nelle ultime settimane. Nella prima fase dell’anno il bitcoin aveva sovraperformato rispetto all’Ethereum, un trend che è cambiato recentemente, con maggiori acquisti su questa criptovaluta. Operativamente Ethereum è salito di circa il 60% da inizio anno, arrivando sopra i 3.800 dollari, prima di correggere negli ultimi giorni sulla scia della ripresa del dollaro. Troviamo una solida resistenza in area 4.000-4.050 dollari, livelli su cui sono anche collocati i massimi storici, siglati lo scorso marzo.
Grafico Ethereum da piattaforma di trading Swissquote
Al momento la capitalizzazione di Ethereum è di circa 440 miliardi di dollari, poco più del 30% rispetto al bitcoin. La nascita di questi nuovi ETF specifici su Ethereum potrebbe favorire l’afflusso di masse di denaro anche su Ethereum. Gli ETF su Ethereum rendono di fatto più semplice investire sulle criptovalute, sia per retail che per istituzionali, che hanno prodotti regolamentati per puntare su Ethereum (dopo gli ETF su Bitcoin già disponibili da mesi). Chiaramente bisogna vedere quanto ciò sia già scontato nell’attuale quotazione di borsa.
Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. Bitcoin, Ethereum, criptovalute e altri prodotti finanziari derivati legati alle criptovalute sono prodotti ad alto rischio per il capitale.
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]]>Con l’approvazione del lancio di ETF sul Bitcoin spot le criptovalute si avvicinano sempre più al mondo della finanza tradizionale. Si tratta di un altro tassello nella crescita del bitcoin, un passo che lo avvicina ulteriormente agli investitori ed offre forse maggiore trasparenza ad uno strumento da sempre molto volatile.
“L’approvazione da parte della SEC di tutte le undici richieste di autorizzazione relative agli ETF fisici sul prezzo spot del Bitcoin (tra cui BlackRock, Fidelity Investments e Franklin Templeton) costituisce senza ombra di dubbio una tappa storica per il settore degli asset digitali” ha commentato Luciano Serra, Country Manager Italia di Boerse Stuttgart Digital.
“Questa decisione da parte del regolatore statunitense rafforzerà e affermerà la legittimità degli asset digitali, ampliando notevolmente i possibili investimenti da parte degli investitori istituzionali nel settore. Il manager ha poi spiegato che “l’approvazione rappresenta inoltre un nuovo e decisivo passo verso la fase di maturità del Bitcoin e delle criptovalute, e contribuirà a ridurne anche la volatilità. In sostanza, la legittimità degli asset digitali ne uscirà rafforzata e affermata. La decisione semplifica l’acquisto e la gestione fiscale, portando indirettamente il Bitcoin nel portafoglio di molti investitori tradizionali, sia istituzionali che retail”. Dopo tanti stop agli ETF sul Bitcoin in passato, la SEC ha quindi cambiato direzione, approvando i nuovi prodotti finanziari.
Come investire sul bitcoin? Ben prima degli ETF spot sul Bitcoin il broker IG ha lanciato una serie di strumenti per chi vuole fare trading sul bitcoin e sulle altre criptovalute. Si parte con i CFD, i contratti per differenza, da sempre punto di forza di IG, che permettono il trading su criptovalute quali bitcoin, ethereum, bitcoin cash, EOS, Stellar, Litecoin, Cardano. È poi disponibile anche l’indice Crypto10, per assumere una posizione bilanciata sulle principali monete virtuali con un unico strumento. L’offerta di strumenti di trading sulle criptovalute prosegue con i Turbo24 certificates, dove sono disponibili Bitcoin ed Ether.
Con i Turbo24 è possibile investire al rialzo o al ribasso su uno strumento finanziario, in questo caso sul Bitcoin e su Ethereum, scegliendo fra vari livelli di knock-out, che rappresentano di fatto uno stop loss automatico. Fra le particolarità dei Turbo24 troviamo la possibilità di trading 24h, una particolarità decisamente importante per uno strumento la cui negoziazione non prevede pause, come appunto il bitcoin.
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]]>La SEC rimanda nuovamente la decisione sull’ETF sui Bitcoin di VanEck. Questa è la seconda volta che il regolatore estende di un altro mese e mezzo (45 giorni) il periodo di revisione dell’offerta in merito agli ETF sul bitcoin proposti da VanEck.
Complessivamente negli ultimi anni, la SEC ha ricevuto almeno una dozzina di proposte di ETF sul bitcoin. Sinora tutte le domande sono state rifiutate a seguito di preoccupazioni sulla sicurezza e privacy degli investitori e su possibili manipolazioni del prezzo. Inoltre, recentemente, il regolatore ha posticipato anche le decisioni sul WETF, un ETF di Kryptoin e WisdomTree.
Su cosa si basano i dubbi menzionati dalla SEC, l’autorità di vigilanza sul sistema finanziario americano? I principali punti riguardano il tema della manipolazione.
Il discorso vale sia per il possibile l’ETF sul Bitcoin, che potrebbe essere suscettibile di manipolazione di mercato. Ma ovviamente, però, lo stesso discorso si ribalta sul bitcoin stesso e sul mercato delle criptovalute. La SEC pare preoccupata per eventuali frodi e manipolazioni nel sottostante, ossia il mercato spot dei bitcoin.
Inoltre vi è il timore che non vi sia un’adeguata sorveglianza sugli scambi nel trading di bitcoin. Infine, e non è una novità, secondo la SEC mancano ancora adeguate protezioni per gli investitori che acquistano bitcoin ed altre criptovalute. Le tematiche, legate alla scarsa trasparenza del mercato delle crypto non sono certamente una novità, ma la SEC prende tempo ancora una volta. In sintesi, anche questa volta l’ETF sul Bitcoin viene rimandato, come minimo di altri 45 giorni.
Il prezzo del bitcoin dopo la notizia del rinvio dell’ETF sul Bitcoin si è nuovamente allontanato dai 40.000 dollaro per unità scendendo verso i 37-38.000 dollari. Anche Ethereum ne risente, con un calo superiore ai 7 punti percentuale. La notizia relativa alla bocciatura (o meglio al nuovo rinvio) dell’ETF sul Bitcoin arriva anche in una fase di forza del dollaro americano. Si tratta di un elemento tendenzialmente negativo per bitcoin e materie prime. Vedremo nei prossimi giorni eventuali altri movimenti delle crypto e del bitcoin sui mercati.
Le quotazioni del bitcoin restano ampiamente in positivo da inizio anno, anche se hanno perso il 40% dai massimi. Infatti, il bitcoin, dopo i massimi in area 65.000 dollari, è sceso fin sotto quota 30.000 dollari, per poi rimbalzare verso i 35-40.000 dollari. Scenario simile per Ethereum e le altre criptovalute, con fisiologici cali nelle ultime settimane dopo i rally di inizio anno. In tutto ciò per l’ETF sul Bitcoin negli Usa se ne riparlerà non prima di inizio agosto 2021.
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]]>La SEC Usa (US Securities and Exchange Commission) potrebbe presto dare una risposta positiva agli ETF sul Bitcoin e su Ethereum, secondo Bloomberg. La decisione della SEC sul tema ETF era prevista lo scorso 15 marzo, ma è stata poi rinviata al 17 giugno prossimo; tuttavia non è escluso che la SEC possa rinviare ulteriormente la data, oppure decidere negativamente. L’autorizzazione della SEC darebbe un impulso notevole a tutto il settore, fornendo al mercato un veicolo regolamentato con sottostante una crypto moneta digitale.
La SEC americana, che ne deve autorizzare la quotazione, ha da vagliare ben otto richieste di emittenti che vogliono lanciare un ETF e fa sempre più fatica a negare l’assenso. Chiaramente un nuovo rinvio o una bocciatura del progetto di ETF sul bitcoin frenerebbero la domanda e l’ascesa della moneta virtuale.
Tra le richieste di recente alla SEC è arrivata la richiesta di autorizzazione di WisdomTree per un proprio prodotto ETF basato su Ethereum. Si tratta di una novità per il settore negli Stati Uniti, dal momento che ci sono già altre richieste di ETF pendenti, ma sono basati su Bitcoin.
Il prodotto si dovrebbe chiamare WisdomTree Ethereum Trust. Lo scopo di WisdomTree è quotare il suo ETF non appena la SEC lo renderà possibile, sull’exchange di Cboe BZX. Lo scopo di questa mossa di WisdomTree è quello di creare un ETF su Ethereum per catturare la crescente domanda di ETF da parte degli investitori istituzionali.
Gli ETF sono un fondo di investimento (Exchange Traded Fund) che replica un indice e si negozia come un titolo azionario. Un ETF su Bitcoin, dice il Wall Street Journal, faciliterebbe gli investimenti in cripto valuta e gli consentirebbe di fare un altro passo verso la regolamentazione/accettazione delle crypto monete.
Perché la SEC allora ha continuato finora a rifiutare tali richieste di regolamentazione? Le argomentazioni per negare le richieste di un Bitcoin ETF sono comprensibili: la volatilità, la natura non regolamentata dei Bitcoin e l’apparente vulnerabilità di quest’ultimi alla manipolazione di mercato. Recentemente infatti abbiamo visto la volatilità molto forte indotta dalle dichiarazioni di Mask.
Alcuni dei motivi per cui la SEC ha rifiutato gli ETF bitcoin in passato:
Fortunatamente, ci sono molti sviluppi in corso che, potrebbero progressivamente ridimensionare questi timori nel corso del tempo. Quanto tempo ci vorrà è un’incognita, in quanto ci sono molte componenti di un mercato ben sviluppato che spesso richiedono sviluppi simultanei per via dell’interdipendenza delle strutture. Ed il bitcoin è un mercato giovane e spesso immaturo.
Tuttavia è indiscutibile che l’evoluzione degli eventi pone alcune riflessioni:
La SEC americana, che ne deve autorizzare la quotazione, ha otto richieste di emittenti e fa sempre più fatica a negare l’assenso. Uno dei pochi già autorizzati è il Reality Shares Nasdaq NexGen Economy ETF (BLCN) – ISIN US75605A7028. Tra gli ETF Bitcoin in quotazione sul mercato americano, il Reality Shares Nasdaq NexGen Economy è quello che presenta i costi di gestione più bassi (0,68%). L’ETF investe in aziende large cap growth e value.
Il sottostante è rappresentato dall’indice Reality Shares NASDAQ Blockchain Economy Index, un paniere che include tutta una serie di compagnie che sono coinvolte in sviluppo e ricerca della tecnologia blockchain. Investire in ETF americani comporta per gli investitori italiani qualche problema, quindi vediamo l’offerta in Europa.
Per chi vuole investire in ETF blockchain su Borsa Italiana ci sono due prodotti a disposizione:
Questi due sono fondi di nicchia che comportano una certa conoscenza dei meccanismi tecnici alla base della stessa blockchain. Il primo negli ultimi 12 mesi ha raddoppiato il valore; l’ETF Invesco Elwood Global Blockchain è un fondo di grandi dimensioni con un patrimonio gestito pari a 884 mln di Euro. Attivo dal 2019 ha domicilio fiscale in Irlanda. Non ha copertura valutaria e agisce solo su posizioni lunghe, cioè al rialzo.
Invece l’indice Indxx Blockchain si riferisce a società quotate in tutto il mondo che stanno attivamente utilizzando, investendo e sviluppando, o in alternativa hanno prodotti che ottengono benefici dalla tecnologia blockchain. La volatilità di questo secondo ETF è di molto inferiore a quella del primo ETF. Non è protetto dal rischio di cambio.
In Europa, i migliori ETF su criptovalute sono quotati sulla borsa di Francoforte. I tedeschi sono stati i più veloci nel lanciare ETF/ETP/ETN su bitcoin.
Ecco una lista dei migliori ETF Bitcoin presenti alla borsa tedesca.
Conviene un ETF su Bitcoin oppure uno su Ethereum? Quali sono le differenze tra Bitcoin ed Ethereum? Rispetto a Bitcoin, Ethereum e la sua valuta ether sono relativamente giovani. Bitcoin è stato presentato nel 2008, al tempo della crisi finanziaria globale, mentre Ethereum è stato lanciato solo nel 2015.
Hanno scopi molto diversi: Bitcoin è concepito come una forma di moneta digitale, ovvero lo strato di base per un nuovo sistema monetario. La tecnologia blockchain di Ethereum memorizza invece il codice del computer che consente contratti intelligenti e può effettuare calcoli a sé stante.
Inoltre, l’offerta di Bitcoin è limitata, più esposta a volatilità. Alcuni investitori la usano come copertura contro l’inflazione. La capacità di Ethereum di permettere l’esecuzione di contratti intelligenti su applicazioni decentralizzate ha convinto molti operatori a considerarlo come il sistema globale.
Altre motivazioni a favore di Ethereum: 9 delle prime 20 cripto monete per capitalizzazione di mercato sono (in parte) basate sulla piattaforma di Ethereum; un vero ecosistema si sta evolvendo intorno a Ethereum. Ci sono ora più di 3.000 applicazioni e il numero è in costante crescita. Quindi per il sottostante di un ETF la scelta è tra una crypto moneta digitale ed una piattaforma blockchain. Meno rischiosa la seconda.
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]]>I primi ETF su Bitcoin vengono quotati ed è subito boom! L’esordio del primo ETF di questo tipo in Canada al Toronto Stock Exchange è stato un grande successo. Il Purpose Bitcoin ETF (ticker BTCC) a replica fisica scambia già dai primi giorni centinaia di milioni ogni giorno.
ETF a replica fisica significa che all’interno del ETF esistono effettivamente i bitcoin. Questo è un grande vantaggio perché investire su Bitcoin fisici (non in un prodotto derivato) permette di possedere i Bitcoin senza i rischi connessi alla custodia nei wallet, ossia i portafogli virtuali degli investitori.
Questo ETF, emesso da Purpose Investment Inc, ha un doppio ticker, BTCC.B (per il dollaro canadese) e BTCC.U per il dollaro USA. Anche se la quotazione è in dollari Usa, la SEC non ha mai approvato questo ETF anche se ha raggiunto i 564 milioni di dollari in asset under management. Di fatto la SEC sta resistendo alla spinta del mercato che vorrebbe l’approvazione di un Exchange traded fund puro.
L’ETF di Purpose ha aperto la strada in Canada ad altri ETF. Recentemente Evolve Funds Group (ticker EBIT)ha ottenuto l’approvazione da parte della Ontario Securities Commission per lanciare il suo fondo Bitcoin. Sotto i ticker “EBIT” in dollari canadesi e “EBIT.U” in dollari americani, l’ETF di Evolve Funds consentirà un’esposizione diretta ai Bitcoin.
Il mercato finanziario candese, diversamente da quello Usa ancora fermo, fornisce l’autorizzazione in breve tempo a molti exchange-traded fund (ETF) su Bitcoin (BTC).
Il CI Galaxy Bitcoin ETF è l’ultimo arrivato tra gli ETF Bitcoin che hanno incontrato il favore degli investitori. Il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC), continua invece ad essere scambiato con uno sconto del 2% circa rispetto al suo valore patrimoniale netto, o NAV. Il motiva sembra sia da ricercare nella commissione di gestione del 2%, superiore ai nuovi ETF.
Anche Valkyrie Digital Assets intende lanciarsi nei fondi ETF su Bitcoin. Ha presentato una domanda di ETF bitcoin, ed il modulo N1-A per Valkyrie Innovative Balance Sheet ETF con la US Securities and Exchange Commission. L’ETF investirà in società che direttamente o indirettamente investono, oppure hanno un’esposizione a bitcoin o operano nell’ecosistema bitcoin.
Anche WisdomTree, leader degli ETF, ha presentato domanda per il lancio di un ETF bitcoin per poi quotare le azioni dell’ETF sul BZX Exchange di Cboe.
Diversamente dal Canada la Securities and Exchange Commission continua a rifiutare l’approvazione di un puro fondo di cripto valuta, e questo rappresenta un grosso ostacolo per gli emittenti di fondi negoziati in borsa che cercano soluzioni alternative.
Per esempio ETF Simplify US Equity PLUS Bitcoin (ticker SPBC) ha dichiarato che investirà fino al 15% delle sue attività in cripto valute attraverso Grayscale Bitcoin Trust (ticker GBTC ). D’altronde la spinta è molto forte: il bitcoin è cresciuto di quasi il 600% nell’ultimo anno, portando il bitcoin al record di $ 60.000 a maro 2021. Anche in altre Borse compaiono i primi ETF ed ETN su Bitcoin.
Uno dei più anziani è Bitcoin Tracker One XBT Provider che ha Isin SE0007126024 ed è scambiato alla Borsa di Stoccolma. I rendimenti che ha avuto parlano da soli: 186% nel 2016, 1213% nel 2017, -73% nel 2018, 91% nel 2019 ed un nuovo exploit nel 2020 e 2021. Chiaramente il crollo del 2018 riflette la discesa del sottostante nel medesimo periodo.
Ancora un ETF questa volta short: è il 21Shares Short Bitcoin ETP il cui Isin è CH0514065058 ed è sempre scambiato alla Borsa Svizzera. Emesso dal gennaio 2020, ha spese di gestione annuali pari al 2,5%. Anche in questo caso le commissioni sono un aspetto da considerare.
Essendo un prodotto short, ha come sottostante l’esposizione a future che gli permettono di andare nella direzione desiderata. L’investitore guadagna nel caso di un ribasso della criptovaluta, mentre perde denaro nel caso di ulteriori rialzi.
L’ETN HANetf BTCetc Bitcoin Exchange Traded Crypto investe in Bitcoin con ISIN DE000A27Z304 e Ticker BTCE. Lo si può acquistare in euro attraverso il broker Directa nel mercato Xetra in Germania. Non ha copertura valutaria.
Lanciato nel 2020 con un costo del 2,00% annuo questo ETN ad accumulazione e replica fisica, segue la performance dell’indice sottostante con una obbligazione garantita da titoli di debito. Questa è sostenuta dalla detenzione fisica del Bitcoin da parte dell’emittente.
L’ETN HANetf BTCetc Bitcoin Exchange Traded Crypto è un ETN con dimensioni importanti con un patrimonio gestito di circa 992 mln di Euro. Attualmente quota 47,53 Euro ed in un anno ha realizzato una performance superiore al 100%.
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