Strumenti derivati Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/derivati-2/strumenti-derivati/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Mon, 10 May 2021 19:55:30 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Strumenti derivati Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/derivati-2/strumenti-derivati/ 32 32 Derivati Regolamentati https://www.investire-certificati.it/derivati-regolamentati/ Mon, 10 May 2021 12:59:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1014 Quali sono gli strumenti finanziari derivati regolamentati? Un elenco degli strumenti derivati. Cosa sono i derivati regolamentati e cosa sono i derivati OTC? Strumenti derivati – Definizione I derivati sono strumenti finanziari il cui valore è basato su una seconda attività definita “sottostante” che può avere varia natura finanziaria: per esempio un tasso di interesse […]

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Quali sono gli strumenti finanziari derivati regolamentati? Un elenco degli strumenti derivati. Cosa sono i derivati regolamentati e cosa sono i derivati OTC?

Strumenti derivati – Definizione

I derivati sono strumenti finanziari il cui valore è basato su una seconda attività definita “sottostante” che può avere varia natura finanziaria: per esempio un tasso di interesse (come l’Euribor), un tasso di cambio, un titolo azionario o un indice di Borsa.

Il sottostante di un prodotto derivato può avere anche una natura reale. Per esempio nel caso di una materia prima (pensiamo ai derivati su oro, petrolio, cacao). La lista degli strumenti derivati è lunga. Prodotti come investment certificates, Forward, Swap, futures, warrant e opzioni sono tutti strumenti finanziari derivati. In altre parole, derivano il loro valore dall’andamento di un sottostante.

Derivati regolamentati

La caratteristica centrale dei derivati regolamentati è legata al fatto che si tratta di prodotti standardizzati, i cui scambi avvengono su mercati regolamentati. Pertanto le negoziazioni di questi prodotti avverranno con modalità standard predefinite e quantitativi prefissati.

I contratti fra le parti per lo scambio dei derivati regolamentati avvengono tramite un exchange. Il mercato dei prodotti derivati presso Borsa Italiana è l’IDEM. Sono poi presenti il SeDex e l’Euro TLX, per la negoziazione di certificati di investimento e covered warrant.

certificati e derivati regolamentati finanziari
Strumenti derivati. Cosa sono

Prodotti derivati regolamentati

Futures

I contratti Futures sono contratti derivati regolamentati. Hanno una scadenza prefissata. I futures possono essere definiti come un contratto, quotato in tempo reale sui diversi mercati finanziari, attraverso cui è possibile acquistare o vendere una certa attività finanziaria ad una prefissata data futura e ad un prezzo prestabilito. La data è definita come scadenza del contratto futures.

Opzioni

Fra i prodotti derivati regolamentati troviamo le opzioni, negoziabili sull’IDEM di Borsa Italiana (e su altri mercati per azioni ed indici estere). Permettono a chi le detiene il diritto – ma non l’obbligo – di acquistare (nel caso di opzioni call) o di vendere (nel caso di opzioni put) un predeterminato quantitativo di un determinato sottostante. Il prezzo delle opzioni varia in funzione di molteplici fattori. il principale è chiaramente l’andamento del sottostante, ma fra i fattori da osservare vi è anche la durata dell’opzione e la volatilità del sottostante

Derivati regolamentati: certificates e covered warrant

I certificati di investimento sono prodotti finanziari che rientrano solitamente nella categoria dei derivati regolamentati. Si tratta di strumenti finanziari che pagano cedole o premi periodici condizionati all’andamento di uno o più sottostanti. I mercati dei certificati di investimento sono SeDex ed Euro TLX. Sempre su questi mercati sono negoziabili i warrant e covered warrant.

Derivati OTC

Cosa sono i prodotti derivati OTC? Non tutti i prodotti derivati sono scambiati sui mercati regolamentati. Ci sono anche mercati OTC. Il termine deriva dall’inglese “over-the-counter”, letteralmente sopra la scrivania. Di fatto sono i prodotti negoziati direttamente fra due parti, senza il passaggio tramite un mercato regolamentato come quello di borsa.

Gli OTC sono pertanto gli scambi che avvengono su mercati non regolamentati. Fra questi troviamo i CFD, ossia i contratti per differenza. Avvengono sui mercati OTC gli scambi del forex market. In questo caso le controparti (per esempio due traders di grandi banche) si accordano sullo scambio di un certo ammontare in una valuta per un equivalente corrispettivo in un’altra moneta.

Anche sui pronti contro termine o altri strumenti tradizionalmente negoziati come derivati regolamentati possono essere scambiati OTC. In questo caso lo scambio non avviene tramite le piattaforme di borsa ma direttamente fra le parti.

Altri prodotti derivati – Swap

Fra i principali derivati che sono scambiati OTC troviamo anche gli Swap. Con il termine swap si definisce una tipologia di strumenti derivati piuttosto ampi. Fra questi troviamo gli interest rate swap, i credit default swap, i currency swap, gli asset swap. Tecnicamente lo swap è uno strumento derivato con cui due parti si impegnano in un contratto per scambiarsi predeterminati flussi di denaro in una serie di date.

Contratti a termine forward

Fra gli strumenti finanziari derivati regolamentati abbiamo menzionato i futures. Troviamo anche contratti a termine, sempre con possono avere finalità speculative o di copertura dei rischi, negoziati OTC. Quando sono negoziati bilateralmente fra le parti si parlerà di contratti forward. Il forward è un contratto derivato simmetrico, che impegna entrambe le parti ad una prestazione alla scadenza. L’acquirente acquisterà a scadenza una data attività sottostante, mentre il venditore dovrà consegnarla. Alla nascita questi contratti forward hanno un valore nullo per entrambe le parti. Non sono quind previsti esborsi monetari immediati.

Conclusioni su derivati regolamentati e OTC

Gli strumenti derivati regolamentati possono essere utilizzati per numerose funzioni, sia in ambito di investimento e trading che di copertura del rischio. Fra i principali derivati regolamentati troviamo i contratti futures, le opzioni, i certificati di investimento ed i covered warrant.

Oltre ai derivati regolamentati troviamo quindi anche un ampio numero di scambi OTC, che avvengono al di fuori dei mercati regolamentati.

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Cosa Sono i Prodotti Strutturati https://www.investire-certificati.it/cosa-sono-i-prodotti-strutturati/ Fri, 03 Jul 2020 02:02:39 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1534 Cosa sono i prodotti derivati strutturati? Quali sono le caratteristiche principali dei prodotti strutturati? Ecco una guida relativa a questi strumenti derivati, partendo dalla definizione e dalle componenti (obbligazioni ed opzioni) che compongono i prodotti strutturati. Prodotti strutturati: definizione Con il termine di “prodotto strutturato” si identificano alcuni strumenti finanziari; hanno la caratteristica di combinare […]

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Cosa sono i prodotti derivati strutturati? Quali sono le caratteristiche principali dei prodotti strutturati? Ecco una guida relativa a questi strumenti derivati, partendo dalla definizione e dalle componenti (obbligazioni ed opzioni) che compongono i prodotti strutturati.

Prodotti strutturati: definizione

Con il termine di “prodotto strutturato” si identificano alcuni strumenti finanziari; hanno la caratteristica di combinare l’investimento in obbligazioni con una componente di tipo derivato, che solitamente coincide con una o più opzioni.

Tale combinazione permette di salvaguardare il capitale investito. Come? Traendo beneficio da un determinato andamento delle attività finanziarie (tassi d’interesse, indici azionari, azioni, cambi, materie prime) a cui sono riferite le opzioni.

La parte obbligazionaria del prodotto strutturato può essere costituita sia da titoli con una cedola sia da titoli zero coupon, è la più rilevante all’interno della struttura del prodotto ed è quella che consente all’emittente di garantire il capitale a scadenza e di fornire un rendimento minimo garantito.

Le categorie dei prodotti strutturati

I prodotti strutturati nel mondo finanziario sono di solito classificati in quattro categorie, con un potenziale di rendimento crescente a cui è associato ad un rischio crescente:

1) Copertura (a protezione del capitale): con questi prodotti strutturati viene offerta agli investitori la possibilità di proteggere in tutto o in parte il capitale investito e di beneficiare della performance del sottostante, ma solo fino a un certo limite.

2) Ottimizzazione (del rendimento): sono prodotti strutturati che consentono di beneficiare (tramite una cedola o con uno sconto sull’acquisto del sottostante) di mercati con tendenza laterale, in cambio della rinuncia alla piena partecipazione ad un eventuale aumento del prezzo del sottostante.

3) Partecipazione: questi prodotti strutturati consentono agli investitori di beneficiare pienamente dei movimenti di prezzo del sottostante. Alcuni prodotti partecipano in modo proporzionale alla performance 1:1 del sottostante (ad es. tracker certificate) mentre altri prodotti partecipano alla performance più del 100% (outperformance certificate).

Esistono anche prodotti a partecipazione che aggiungono una protezione condizionale per limitare la partecipazione al ribasso nel caso in cui il prezzo del sottostante diminuisca durante la vita del prodotto, almeno fino a quando il sottostante non scende al di sotto di uno specifico livello (chiamata barriera).

4) Leva finanziaria): sono prodotti strutturati che offrono agli investitori una partecipazione alle variazioni del sottostante in misura decisamente superiore al 100%. Poiché la partecipazione è in leva anche in caso di performance negative, questi prodotti derivati strutturati richiedono un’elevata propensione al rischio (proprio perché aumenta il rischio di subire delle perdite).

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Prodotti derivati strutturati: obbligazioni strutturate

Le obbligazioni strutturate possono essere suddivise in due grosse tipologie:

1) obbligazioni con un’unica cedola finale calcolata in base all’andamento di indici di borsa, panieri di azioni e panieri di indici (index, equity, basket linked);

2) obbligazioni con un flusso cedolare minimo garantito e con una cedola finale calcolata in base all’andamento delle attività finanziarie a cui sono legati.

La prima categoria consente di valutare distintamente le due componenti che compongono il prodotto strutturato: l’obbligazione è infatti costituita da uno zero coupon mentre la parte relativa alle opzioni è legata alle caratteristiche del suo pay off.

La seconda categoria si distingue dalla prima per la presenza di un rendimento minimo garantito che viene generato dal flusso cedolare. Pertanto la parte obbligazionaria è costituita da un bond a tasso fisso mentre la parte relativa alle opzioni è quindi valutata in modo identico alla categoria precedente.

Il profilo rischio rendimento dei prodotti strutturati

Il profilo di rischio-rendimento dei prodotti derivati strutturati dipende dalla complessità dell’ingegneria finanziaria sottostante alle opzioni incorporate.
Inoltre, le categorie di opzioni utilizzate più di frequente nella progettazione delle obbligazioni strutturate sono:

1 – opzioni plain vanilla

Le opzioni plain vanilla prevedono il diritto per il sottoscrittore di ricevere la differenza tra il prezzo strike e il prezzo finale delle azioni o dell’indice. Di conseguenza il titolare del prodotto strutturato riceverà tale differenza espressa in termini percentuali come rivalutazione del capitale;

2 – opzioni asiatiche

Le opzioni asiatiche legano la differenza tra il prezzo strike e il prezzo finale delle azioni o degli indici a una media dei valori registrati dalle stesse o dagli stessi nel corso di certo arco temporale. Sono pertanto opzioni meno care delle precedenti e consentono di esporsi su azioni e indici ad alta volatilità;

3 – opzioni look back

Le opzioni look back consentono di attribuire all’investitore il maggior rendimento registrato dalle azioni o dall’indice nel corso di un certo arco temporale.

Conclusioni dell’analisi

In conclusione a questa analisi sui prodotti derivati strutturati, giova ricordare che il prezzo delle opzioni (premio) viene calcolato utilizzando dei modelli matematici che considerano:
– il valore intrinseco dell’opzione (che dipende dal prezzo del sottostante e dal prezzo di esercizio);
– la volatilità implicita;
– il valore temporale;
– i tassi di interesse;
– eventuali dividendi.

Per migliorare l’asset allocation

I prodotti strutturati possono permettere all’investitore di ampliare gli strumenti di investimento e di migliorare l’asset allocation. Non sono semplici, ma danno una maggiore diversificazione del portafoglio di investimento.

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Cosa Sono i Contratti Derivati Futures? https://www.investire-certificati.it/cosa-sono-i-contratti-derivati-futures/ Thu, 07 May 2020 17:01:47 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1225 Cosa sono i contratti derivati futures e come nascono? I futures traggono il loro nome dall’inglese Future Contracts e sono dei contratti finanziari derivati a termine standardizzati, ossia con caratteristiche predefinite, come la merce negoziata, il quantitativo e la scadenza. Futures: merce, quantità, scadenza Con il contratto future due parti, il compratore ed il venditore, […]

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Cosa sono i contratti derivati futures e come nascono? I futures traggono il loro nome dall’inglese Future Contracts e sono dei contratti finanziari derivati a termine standardizzati, ossia con caratteristiche predefinite, come la merce negoziata, il quantitativo e la scadenza.

Futures: merce, quantità, scadenza

Con il contratto future due parti, il compratore ed il venditore, si impegnano a scambiarsi una predeterminata quantità di un bene (come petrolio oppure oro) oppure un indice (come il Ftse Mib o il Dax, in questo caso con regolazione in contanti) ad un prezzo prefissato. La liquidazione del contratto è differita in una data futura, anch’essa definita all’origine del future.

Durante la loro vita i contratti future vengono negoziati esattamente come dei titoli azionari. Il loro prezzo deriva da quello che è l’andamento del sottostante cui fanno riferimento, ecco quindi il nome di “derivato finanziario“. Per esempio, il valore del contrato future relativo al petrolio salirà contestualmente ad una salita del prezzo del greggio, scendendo nel caso opposto.

L’operatore che compra il future si impegna ad acquistare alla scadenza del contratto il bene in questione. Di fatto l’acquirente assume una posizione lunga, ossia rialzista, sul bene acquistato. Al tempo medesimo, il venditore del future assume una posizione corta (ossia trae un vantaggio da un eventuale discesa dei prezzi).

Future per fare trading ed hedging

I contratti futures permettono di trasferire il rischio da un produttore di materie prime ai mercati finanziari, ossia agli speculatori, garantendo al produttore un flusso di cassa predeterminato in una data futura. Il produttore potrà quindi fare hedging, ossia coprirsi dal rischio di un deprezzamento della materia prima prodotta (rinunciando in tal caso ad un eventuale apprezzamento della medesima).

L’investitore farà invece trading sul sottostante. In base a come il contratto future è stato impostato, la risoluzione finale del medesimo può avvenire con una consegna fisica (quindi con la consegna di un certo numero di barili di petrolio o lingotti di oro, in base ai termini prestabiliti) oppure con una risoluzione in contanti del contratto.

Trading e investimenti

Il contratto future – la dimensione

Il contratto future può avere varie “sizes”, ossia dimensioni, anch’esse prestabilite all’origine del contratto, che variano in base al sottostante. Per esempio, tradizionalmente il future sull’oro aveva una dimensione di 100 once, anche se negli ultimi anni sono stati inseriti nuovi contratti da 50 e 10 once, rendendo quindi questo mercato accessibile ad un più ampio pubblico.

Il futures sul petrolio fa di norma riferimento ad una size di 100 barili, quello sull’argento a 5000 once. Per quanto riguarda gli indici, per il FTSE Mib italiano il moltiplicatore è 1 per il contratto mini e 5 per il contratto standard future. In altre parole, sul mini future un movimento di un punto equivale ad un euro, mentre un movimento di un punto equivale a 5 euro.

Trading sui futures con i CFD

Il trading con i CFD può rappresentare un’alternativa al trading con i futures. Infatti, tramite i contratti per differenza (dal cui nome inglese contract for difference arriva l’acronimo CFD) è possibile scambiare prodotti che replicano l’andamento del future. Fra i principali vantaggi vi è quello di poter spezzettare i contratti, assumendo quindi posizioni anche di dimensioni minori (fino a un centesimo del contratto future standard), elemento utile anche nella gestione del money management.

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Investire in Derivati https://www.investire-certificati.it/investire-in-derivati/ Sat, 01 Feb 2020 09:06:11 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1009 Come si può investire in strumenti derivati? Cosa sono i derivati? Ecco come funzionano questi prodotti finanziari, sempre più richiesti dagli investitori. I derivati finanziari: definizione I derivati finanziari sono strumenti che appunto “derivano” il loro valore da un altro strumento, che viene definito sottostante. I derivati finanziari possono avere come sottostante un’azione, un paniere […]

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Come si può investire in strumenti derivati? Cosa sono i derivati? Ecco come funzionano questi prodotti finanziari, sempre più richiesti dagli investitori.

I derivati finanziari: definizione

I derivati finanziari sono strumenti che appunto “derivano” il loro valore da un altro strumento, che viene definito sottostante. I derivati finanziari possono avere come sottostante un’azione, un paniere di azioni, uno o più indici, una coppia di valute, dei tassi di interesse, così come una o più materie prime (commodities). Il loro valore intrinseco dipende pertanto dall’andamento del sottostante, variando in funzione dei suoi movimenti e dei parametri che caratterizzano il derivato (eventuale scadenza, la volatilità dei mercati nel caso di un’opzione,

Fra i principali strumenti derivati troviamo i futures, gli swap, in particolare currency swap ed interest rate agreement, le opzioni, i forward rates agreement, i covered warrant ed i certificati di investimento (o certificates, nella versione inglese). I prodotti derivati sono negoziati in numerose borse regolamentate ma anche nei mercati al di fuori dai tradizionali centri borsistici, i cosiddetti mercati over the counter, spesso definiti con l’acronimo “OTC”.

prodotti derivati finanziari
I prodotti derivati sono divisi in varie categorie fra cui Futures, Forward, Swap e Opzioni. Tramite le opzioni sono costruiti i certificati di investimento

Il prezzo dei derivati

Una questione legata al prezzo dei derivati finanziari è quella del loro corretto “pricing”, ossia di riuscire a definire quello che è il loro corretto prezzo di mercato, cosa che può risultare spesso complessa e deve essere calcolata in base ai parametri con cui il prodotto derivato è stato calcolato, fra cui la scadenza, ma anche alle condizioni di mercato, come la volatilità complessiva dei mercati finanziari e dello strumento sottostante cui fanno riferimento.

Va ricordato come, nonostante la nomea poco lusinghiera di cui godano, i prodotti derivati sono fondamentali per il sistema finanziario. Ad essere rischioso non è il loro possesso a priori, ma un loro utilizzo sconsiderato che talvolta può implicare un uso dilettantesco della leva finanziaria.

Perché si investe sui derivati finanziari?

I derivati finanziari possono essere detenuti in portafoglio dagli investitori per differenti finalità.

In primo luogo, possono essere utilizzati dagli investitori per finalità di copertura, andando a ridurre o eliminare un rischio in un portafoglio già esistente o di nuova creazione.

I derivati finanziari possono essere utilizzati per finalità di speculazione, anche grazie alla presenza dell’effetto leva in molti di loro. In questo caso l’investitore si espone ad un rischio cercando di trarre profitto dal movimento del sottostante che ovviamente si riflette sul prezzo del sottostante medesimo. Tramite l’effetto leva è possibile amplificare notevolmente il proprio risultato, sia nel caso di un profitto, che nel caso di una perdita. Entrambi risulteranno maggiori grazie al trading in marginazione, ossia alla leva finanziaria.

Un terzo utilizzo dei derivati è quello dell’ arbitraggio. L’investitore, in questo caso, mira a trarre un guadagno con una serie di transazioni combinate, sfruttando eventuali inefficienze dei mercati. in sintesi, possiamo dire che l’investitore cerca di acquistare il prodotto derivato e rivendere il medesimo o altri strumenti legati allo stesso sottostante immediatamente o in un arco temporale molto breve ad un prezzo superiore, ottenendo pertanto un profitto.

La storia dei derivati finanziari

La crescita dei prodotti derivati avvenne nella seconda metà del XX secolo. In particolare, dopo la caduta degli accordi di Bretton Woods (1971), emersero maggiori rischi legati ai cambi. Pochi anni più tardi vi furono una serie di shock petroliferi, con bruschi aumenti del prezzo del petrolio, che determinarono una maggiore esigenza di copertura da parte degli investitori. Anche negli Anni Novanta e soprattutto nei primi anni Duemila il mercato dei prodotti derivati ha continuato a crescere, seppur con alcune fasi di temporaneo rallentamento (come nel 1993/1995, dopo le forti perdite accusate con prodotti derivati da aziende quali la Metalgesellschaft o la Procter & Gamble). I prodotti derivati furono al centro della crisi dei mutui subprime sul finire del primo decennio degli Anni Duemila.

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