Derivati e certificati Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/derivati-2/derivati-e-certificati/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Sat, 08 May 2021 11:53:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Derivati e certificati Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/derivati-2/derivati-e-certificati/ 32 32 Dividendi Sintetici: cosa sono? https://www.investire-certificati.it/dividendi-sintetici-cosa-sono/ Thu, 06 May 2021 20:17:44 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=9975 Cos’è un dividendo sintetico? Quando si parla di dividendi sintetici nel trading e negli investimenti? Vediamo come questi sono utilizzati per la costruzione di derivati strutturati, come certificati di investimento. Approfondimento a cura del trader Tony Cioli Puviani Dividendi delle azioni e dividendi sintetici Cosa si intende con dividendo sintetico? Per comprenderlo a fondo dobbiamo […]

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Cos’è un dividendo sintetico? Quando si parla di dividendi sintetici nel trading e negli investimenti? Vediamo come questi sono utilizzati per la costruzione di derivati strutturati, come certificati di investimento.

Approfondimento a cura del trader Tony Cioli Puviani

Dividendi delle azioni e dividendi sintetici

Cosa si intende con dividendo sintetico? Per comprenderlo a fondo dobbiamo fare una premessa.

In un certificato d’investimento la componente opzionale è determinante per cercare di creare quell’extra-rendimento che nell’attuale regime di tassi lo rende attraente.

Come sappiamo la componente opzionale è finanziata anche dai dividendi delle aziende sottostanti. I flussi cedolari, infatti, contribuiscono al potenziale extra rendimento. Questo sia in maniera diretta, ma anche indirettamente tramite l’acquisto di opzioni che, se verificatesi le idonee circostanze, concorrono alla redditività dell’investimento.

L’incertezza dei flussi cedolari che verranno distribuiti dalle aziende è notevole. Questo perché non si possono conoscere né gli utili futuri, né tanto meno le intenzioni che il management avrà nella destinazione di tali utili, che potranno una volta essere distribuiti, altre volte invece investiti in altre attività. La percentuale degli utili distribuiti è quindi una variabile, come appunto gli utili stessi.

Tale incertezza costringe quindi i trader strutturatori a mantenersi una percentuale di margine nella costruzione di un certificato per evitare errori che potrebbero costare caro agli emittenti. Quindi, usualmente, i dividenti presunti vengono scontati tra il 50%- 80% rispetto a quello che poi avverrà nella realtà.

A cosa serve un dividendo sintetico?

Il dividendo sintetico è prestabilito a priori. Verrà in ogni caso scontato dal valore di un indice creato appositamente. Pertanto, garantisce la certezza di un decremento percentuale dell’indice total return. È come se le società parte di detto indice avessero un dividend yield annuo medio predefinito (indipendente dai dividendi effettivamente distribuiti). L’assenza dell’incertezza sui dividendi permette all’emittente di scontare il dividendo sintetico nella pienezza del suo valore (100%). Tale metodologia rende più economiche le opzioni sull’indice. Pertanto, l’emittente potrà strutturare prodotti con una partecipazione maggiore.

Dividendi sintetici e certificati di investimento

Il dividendo sintetico viene utlizzato oggi in alcuni dei cosiddetti certificati outperformance. Si tratta di derivati strutturati che offrono una “partecipazione” ai rendimenti con percentuali (predeterminate) superiori (se superato il livello strike o fixing iniziale) a quelle del sottostante il certificato medesimo.

A titolo esemplificativo ricordiamo il certificato con capitale protetto 100% e partecipazione al 150% sul MSCI Europe ESG leaders (ISIN CH1107638533). Ma anche il certificato bonus outperformance ISIN CH1107638459. Nei due certificati è previsto un dividendo sintetico del 5% su base annua. Il certificato ISIN CH1107638533 è negoziabile sull’Euro TLX, mentre quello con ISIN CH1107638459 sul SeDex di Borsa Italiana.

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Dove si comprano i Certificates https://www.investire-certificati.it/dove-si-comprano-i-certificates/ Sat, 01 Aug 2020 07:50:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1797 Dove si comprano i certificati di investimento?

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Dove si comprano i certificati di investimento? Come si acquistano gli investment certificates? Ecco alcuni dei punti che tratteremo in questa guida per l’investitore che vuole acquistare prodotti finanziari, nel dettaglio certificati.

Dove si comprano i Certificates

Gli investment certificates sono prodotti finanziari derivati. Sono titoli di debito, emessi da una banca o da un intermediario finanziario, definito l’emittente, che solitamente svolge il ruolo di market maker, garantendo la liquidità del prodotto in questione.

I certificati di investimento sono negoziati sul SeDex di Borsa Italiana e sull’Euro TLX. Possono anche essere scambiati su altre piattaforme, come nel caso di Spectrum, che consente la negoziazione dei Certificati turbo24 di IG.

Per comprare certificati di investimento online è necessario avere accesso ad un conto titoli con una banca o un intermediario finanziario. Ogni prodotto è contraddistinto da un codice ISIN che lo identifica e differenzia rispetto ad ogni altro certificato o strumento finanziario in circolazione. Un’alternativa, meno utilizzata oggigiorno, è legata a l’acquisto di prodotti derivati cartolarizzati direttamente allo sportello bancario.

Comprare e vendere certificati di investimento

Dove si comprano i certificates? Comprare certificates online è semplice, una volta aperto un conto di trading con abilitazione al trading su prodotti derivati e certificati di investimento.

Chiaramente il primo passo è legato alla scelta del prodotto su cui si intende investire. Alla base di questo deve esserci un massiccio lavoro di studio ed analisi del certificato e dei suoi sottostanti, così come l’analisi della solidità dell’emittente.

Una volta scelto il certificato (o lo strumento finanziario) che si vuole acquistare, occorrerà inserire il codice ISIN corrispondente sulla piattaforma, al fine di trovarlo.

L’acquisto di un certificato: prezzo e quantità

Dove si comprano i certificates? Sul mercato attraverso una banca, ma per comprare il certificato, poi, è necessario aprire la mascherina per l’acquisto sulla piattaforma di trading.  A questo punto occorre scegliere ACQUISTA ed il numero di pezzi del certificato che si desiderano comprare. La voce acquista potrebbe variare in base alla piattaforma, divenendo “compra” oppure “buy”.

Sarà anche necessario indicare il prezzo limite, ossia il prezzo per singolo certificato che si è disposti a pagare per comprarlo. Si potrà dunque scegliere di acquistarlo al prezzo ask, oppure mettersi ad un prezzo leggermente più basso attendendo ordini in vendita o una leggera correzione del mercato.

In ottemperanza con le normative Mifid, sarà necessario leggere il prospetto informativo del prodotto prima di procedere a l’acquisto di certificates. Le banche e società emittenti forniscono Kid ed altri prospetti informativi in grado di fornire tutti gli elementi necessari per la piena comprensione del prodotto, elemento fondamentale in ogni tipologia di investimento.

Per vendere un certificato il procedimento sarà opposto rispetto a quello effettuato in fase di acquisto. Anziché “compra”, sulla mascherina si cliccherà su VENDI (oppure su “vendita” o su “sell” per vendere i certificates precedentemente acquistati.

investire certificati
I certificati di investimento possono essere acquistati con le piattaforme di trading online

Acquisto di certificates in collocamento e sul mercato secondario

I certificati di investimento possono essere acquistati durante la loro fase di collocamento. Questo determina alcuni costi impliciti, solitamente denominati come commissione di distribuzione da parte dell’emittente. Al termine della fase di collocamento, i certificates sono di norma negoziati sul mercato secondario, spesso ad un prezzo decurtato della commissione che spetta a l’emittente. Può pertanto (anche se non sempre lo è) essere conveniente acquistare questi prodotti sul mercato secondario anziché direttamente a l’emissione.

L’investitore che vuole comprare (o vendere) certificates dovrà anche considerare le commissioni che sono praticate dal broker o dall’intermediario per la negoziazione di questi strumenti derivati.

Orari di negoziazione dei certificates

Gli orari di negoziazione di Sedex ed EuroTLX sono simili a quelli di Borsa Italiana, dalle 9 alle 17:30. Non sono previste aste di apertura o aste di chiusura. Con i Turbo24 di IG la negoziazione è invece consentita 24 ore al giorno, dalla domenica sera al venerdì.

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Certificati e Derivati https://www.investire-certificati.it/certificati-e-derivati/ Thu, 09 Jul 2020 01:46:49 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1502 “Certificati e Derivati“ è il sito leader del settore certificati di investimento. Il suo fondatore è un personaggio tra i più attivi e più importanti di un settore in piena espansione, con volumi in continua crescita. Anche grazie a Lui. Stiamo parlando di Pierpaolo Scandurra, il cui nome viene subito collegato al sito. Chi è […]

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Certificati e Derivati è il sito leader del settore certificati di investimento. Il suo fondatore è un personaggio tra i più attivi e più importanti di un settore in piena espansione, con volumi in continua crescita. Anche grazie a Lui. Stiamo parlando di Pierpaolo Scandurra, il cui nome viene subito collegato al sito.

Chi è Pierpaolo Scandurra

Pierpaolo Scandurra è un esperto finanziario attivo sui mercati finanziari dal 1998; dal 2006 è Managing Director di Certificati e Derivati; nello stesso tempo Direttore del Certificate Journal, la prima rivista settimanale italiana dedicata interamente all’universo dei certificati di investimento. Ha anche pubblicato un libro nel febbraio 2007: “Come investire con i certificati”.

Il Logo di “Certificati e Derivati”

Collaboratore di numerose testate di informazione finanziaria via web, Pierpaolo Scandurra ha partecipato più volte come ospite della trasmissione televisiva “Soldi”; relatore anche di eventi didattici e roadshow (tra cui il Certificate Village all’ITF di Rimini e alla Trading Online Expo di Borsa Italiana).

Certificati e Derivati: Award

A partire dal mese di maggio 2007 organizza con Certificati e Derivati gli “Italian Certificate Awards“. Questa rassegna annuale è volta a premiare il lavoro svolto dalle emittenti di certificati sul mercato italiano. Gli Italian Certificate Award sono suddivisi in categorie. Premiano quelle che sono giudicate da investitori e da una giuria di professionisti le migliori emissioni di certificates dell’anno.

Scandurra presiede l’ufficio studi del CedLAB, la prima piattaforma operativa dedicata ai certificati di investimento. Spesso è presente in webinar e seminari formativi con le principali società emittenti operative sul panorama italiano nel mondo dei certificates.

Certificati e Derivati: altri progetti

Certificati e Derivati ospita anche Club Certificates, un progetto ideato in collaborazione con Unicredit Corporate & Investment Banking. Questo progetto è volto ad investitori professionisti per investitori professionisti che intendono migliorare le loro conoscenze nel settore dei certificati di investimento.

Il sito web

Il sito web “Certificati e Derivati” si può senza dubbio qualificare come il primo sito web di informazione finanziaria sui Certificates; inoltre altamente specializzato e facilmente comprensibile, interamente dedicato al mondo dei certificati di investimento e dei prodotti strutturati.

Certo il sito nasce con l’obiettivo di sfruttare al massimo il potenziale del settore certificati di investimento. Tramite analisi e valutazioni assolutamente indipendenti, sul mercato e sui singoli prodotti, crea trasparenza e performance per l’investitore.
Certificati e Derivati, attraverso i suoi principali mezzi di informazione contribuisce fattivamente alla crescita formativa degli investitori. Inoltre fornisce agli emittenti e ai professionisti del settore (private banker, promotori finanziari e consulenti) uno strumento essenziale di lavoro day-by-day.

Educazione finanziaria

Molto intensa anche l’attività di Pierpaolo Scandurra e del suo sito nell’ambito dell’educazione finanziaria; svolge corsi di formazione e webinar on-line sul panorama dei certificati d’investimento.

Pierpaolo Scandurra, CEO di Certificati e Derivati, in un evento formativo organizzato con l’ITForum di Rimini che lo vedeva protagonista con Marco Occhetti, Managing Director di Leonteq.

La divisione CEDLAB ha costruito una ottima piattaforma analitica. E’ in grado di offrire con dati end of day un’analisi completa di rischio-rendimento per ogni strutturato quotato. Disponibili liste di analisi per ogni tipologia di payoff. (www.cedlab.it)

La squadra del sito produce molte elaborazioni utili agli operatori e investitori. Analisi, statistiche, newsletter, short list giornaliere che sono a disposizione di tutti gli investitori dei certificates.

Certificati e derivati certamente si può definire come il sito web leader. Ottima informazione e formazione degli investitori nel settore dei certificates.

Il sito web mostra una visione completa della gamma di tutti i certificati emessi dai vari emittenti operanti in Italia. Facile la ricerca e la selezione di leverage e investment, quotati e non quotati, per numero di strumenti censiti. In due semplici mosse si ottengono sia dati analitici, che la didattica di ciascun certificato di investimento.

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Certificati e Derivati Finanziari https://www.investire-certificati.it/certificati-e-derivati-finanziari/ Sun, 17 May 2020 06:54:58 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1238 Cosa sono i certificati e derivati finanziari? E quali fattori incidono sul prezzo di un derivato? Ecco un esempio su un certificato di investimento I certificati di investimento sono degli strumenti derivati. Spesso la parola “derivato finanziario” è vista in maniera negativa, mentre invece significa soltanto che il prodotto finanziario in questione “deriva” il suo […]

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Cosa sono i certificati e derivati finanziari? E quali fattori incidono sul prezzo di un derivato? Ecco un esempio su un certificato di investimento

I certificati di investimento sono degli strumenti derivati. Spesso la parola “derivato finanziario” è vista in maniera negativa, mentre invece significa soltanto che il prodotto finanziario in questione “deriva” il suo valore dall’andamento di un altro asset finanziario o da un paniere, che rappresenta il sottostante del prodotto derivato.

Questo vale per i futures per esempio, il cui valore deriva dallo strumento sottostante cui fanno riferimento, così come per le opzioni o per gli swap. Il discorso è analogo per i certificati di investimento. L’accezione negativa di derivato finanziario è pertanto quasi sempre fuori luogo in quanto si tratta di strumenti con rischio variabile (talvolta elevato, talvolta basso o molto basso).

Come si calcola il prezzo di un derivato?

Come si determina il prezzo di uno strumento derivato? Chiaramente l’andamento del prezzo del sottostante è l’elemento centrale, ma va tuttavia ricordato come questo non sia di norma l’unico fattore da considerare per prezzare il derivato in questione.

Vi sono infatti altri elementi come la vita residua del prodotto, il tasso di interesse di mercato, la volatilità media. Non sono poi da dimenticare eventuali dividendi attesi nel caso di derivati su azioni o indici azionari.

Il prezzo di un derivato – Esempio con un Certificato

Sono numerosi i fattori da analizzare per prezzare uno strumento derivato. Vediamo con un semplice esempio legato ad un certificato di investimento, volutamente semplicistico, alcune possibili casistiche di movimenti di prezzi nei derivati.

Prendiamo per esempio un certificato di investimento legato ad Intesa Sanpaolo ed ipotizziamo che abbia una vita residua di quattro anni, a fronte di un prezzo di mercato di Intesa pari a 1,50 euro per azione. Sempre a titolo esemplificativo ipotizziamo che il certificato sia stato emesso quando intesa valeva 2,00 euro (con un prezzo di fixing iniziale pertanto pari a 2 euro) ed una barriera a 1,00 euro, ossia al 50%.

Il prezzo spot di mercato del certificato verosimilmente sarà nettamente inferiore alla pari, in quanto il sottostante di questo derivato ha perso il 25% rispetto al valore di fixing iniziale. Se la volatilità di mercato dovesse crescere, probabilmente il certificato di investimento tenderebbe a perdere valore nella sua quotazione di mercato (prezzo spot), in quanto crescerebbero le possibilità di movimenti più ampi e quindi anche di una discesa sotto quota 1 euro. Un calo della volatilità, invece, sarebbe positivo per la quotazione spot del certificato di investimento.

Eventuali dividendi – se già scontati nel prezzo dell’azione – tenderebbero ad abbassare ulteriormente il prezzo, in quanto il mercato avrebbe già prezzato una contestuale discesa del titolo dopo lo stacco del dividendo o dei dividendi.

Cosa sono i prodotti derivati? Come funziona un certificato di investimento? Ecco alcuni esempi sul tema

Certificati, derivati e vita residua

Chiaramente se mancassero soltanto pochi giorni alla scadenza del certificato, il valore di mercato sarebbe prossimo alla pari, perché il mercato riterrebbe improbabile una discesa di un ulteriore 33,3% (da 1,50 a 1 euro). Viceversa, nel caso menzionato di un certificato con una vita residua di quattro anni, il prezzo sarebbe sotto la pari perché il mercato riterrebbe maggiormente probabile una discesa sotto l’euro di Intesa, sottostante di questo prodotto derivato.

Ovviamente sarebbe poi da considerare il flusso cedolare del prodotto e le reali possibilità di incassare le cedole definite all’inizio della vita del derivato. Se il coupon venisse staccato soltanto con prezzi del sottostante sopra l’80% del fixing iniziale (1,60 euro), il valore di mercato sarebbe chiaramente inferiore rispetto ad un certificato dove il trigger per le cedole fosse al 50% (1,00 euro per azione) oppure al 60% (1,20 euro).

Sarebbe poi da considerarsi anche l’effetto memoria, che permette all’investitore di recuperare eventuali cedole non incassate nel caso in cui il sottostante cui fa riferimento il certificato di investimento dovesse tornare al di sopra della barriera cedolare in una successiva data di osservazione. Tramite questi semplici esempi è quindi chiaro come il prezzo del sottostante sia il principale fattore da considerare per la prezzatura del derivato, ma certamente non l’unico.

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