Oscillatori trading Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/corso-trading/oscillatori-trading/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Thu, 31 Dec 2020 14:57:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Oscillatori trading Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/corso-trading/oscillatori-trading/ 32 32 Indicatore ATR https://www.investire-certificati.it/indicatore-atr/ Thu, 07 Jan 2021 13:00:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=3304 Cosa è l’indicatore ATR (Average True Range)? Come si costruisce l’indicatore ATR? Qual è il ruolo di Welles Wilder nell’analisi tecnica? Indicatore ATR – Definizione L’Average True Range (ATR) è un indicatore, ideato da Welles Wilder, che misura la volatilità che si è verificata su una determinata attività finanziaria nel corso di un certo periodo […]

L'articolo Indicatore ATR proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Cosa è l’indicatore ATR (Average True Range)? Come si costruisce l’indicatore ATR? Qual è il ruolo di Welles Wilder nell’analisi tecnica?

Indicatore ATR – Definizione

L’Average True Range (ATR) è un indicatore, ideato da Welles Wilder, che misura la volatilità che si è verificata su una determinata attività finanziaria nel corso di un certo periodo di tempo.

Sotto questo punto di vista l’ATR costituisce una valida alternativa alla classica Deviazione Standard (utilizzata, ad esempio, per la costruzione delle Bande di Bollinger).

La differenza principale è che quest’ultima, per misurare la volatilità, utilizza solo i prezzi di chiusura mentre l’ATR considera anche i prezzi massimi e i prezzi minimi registrati dal mercato.

Come si costruisce l’indicatore ATR

Per costruire l’Iindicatore Average True Range è necessario calcolare il “vero” (True) range giornaliero. Questo vuol dire di includere anche il range che considera anche l’eventuale presenza di gap-up o di gap-down.

Il range giornaliero è l’escursione massima compiuta dai prezzi nel corso di una giornata. In pratica non è altro che la differenza tra il prezzo massimo e il prezzo minimo che sono stati registrati durante una seduta. Questa distanza rappresenta, di fatto, la volatilità giornaliera.

Ma poiché il range giornaliero non considera gli eventuali strappi, al ribasso o al rialzo, che si possono verificare tra una seduta e l’altra (detti movimenti overnight) Wilder ha creato il concetto di “True Range”. L’indicatore ATR mette in relazione il massimo e il minimo di ogni seduta con il prezzo di chiusura della seduta precedente. Il True Range, infatti, è il più ampio tra una di queste tre misure:
a) la differenza tra il massimo e il minimo dell’ultima seduta;
b) la differenza tra il massimo dell’ultima seduta e il prezzo di chiusura della seduta precedente;
c) la differenza tra il prezzo di chiusura della seduta precedente e minimo dell’ultima seduta.

Indicatore Average True Range

Il valore che si ottiene, tuttavia, è molto erratico e difficilmente utilizzabile per finalità operative. Per ottenere un indicatore meno nervoso e più lineare viene calcolata una media mobile di tipo semplice (che prende il nome di Average True Range), degli ultimi X valori (l’arco temporale consigliato da Wilder è 14) del True Range.
Quindi: Average True Range = Media Mobile a 14 osservazioni del True Range.

Strategie di trading con l’Indicatore Average True Range

Per comprendere le indicazioni fornite dall’ATR è sufficiente sapere che:
– se l’ATR aumenta significa che sul mercato c’è stato un aumento della volatilità, situazione che solitamente si verifica quando i prezzi si trovano all’interno di una fase direzionale di trend (rialzista o ribassista);
– se l’ATR diminuisce significa che sul mercato c’è stata una diminuzione della volatilità, situazione che solitamente si verifica quando i prezzi si trovano all’interno di una fase laterale di consolidamento.

L’Average True Range può essere utilizzato anche per finalità speculative.
In particolare, vediamo di seguito due possibili modalità operative.
– se l’indicatore Average True Range registra valori bassi significa che il mercato viene da una prolungata fase di congestione, con la volatilità che si è progressivamente scaricata. Questa è la tipica situazione che precede l’inizio di movimenti direzionali. Per questo motivo occorre prepararsi ad un’accelerazione (molto spesso in breakout) da parte dei prezzi.
– se l’indicatore Average True Range registra valori elevati significa che il mercato viene da un forte movimento impulsivo (in particolare se è stato al ribasso). Questa situazione potrebbe segnalare il raggiungimento di un minimo o di massimo significativo e l’inizio di una fase correttiva. Per questo motivo occorre prepararsi ad impostare una strategia di inversione (Reversal).

È necessario evidenziare che l’Average True Range viene anche utilizzato all’interno di altri indicatori (ad esempio il Supertrend) come trailing-stop di tipo dinamico (in quanto legato all’andamento della volatilità).

TRADING ANALISI TECNICA
Analisi tecnica nel trading ed indicatore ATR. Come si costruisce e perchè può essere utile?

Welles Wilder e l’analisi tecnica

L’indicatore Average True di Wilder è stato creato dall’analista americano partendo dallo studio delle materie prime. Può tuttavia essere utilizzato anche su altri strumenti finanziari, come le valute, le azioni o gli indici.

Va ricordato come l’ingegner Welles Wilder sia stato il creatore di numerosi indicatori su cui oggigiorno si basa l’analisi tecnica. Sono infatti stati ideati da lui indicatori quali il Relative Strenght Index (RSI), l’indicatore ADX e l’indicatore parabolico SAR.

Lo stesso Wilder ha coniato una serie di frasi legate al trading. Fra queste ricordiamo:

 “If you can’t deal with emotion, get out of trading.” Può essere tradotta così: “Se non sai controllare le tue emozioni, lascia perdere il trading”.

Nel giugno del 1978 Welles Wilder ha pubblicato “New Concepts in Technical Trading System”. Nel 1980 Forbes indicava Wells Wilder come il maggior analista tecnico per importanza delle sue pubblicazioni.

Sempre a proposito di Wilder, inventore dell’indicatore ATR e di numerosi altri oscillatori, il Financial World scriveva nel 1985, menzionandolo come l’economista che aveva realizzato il maggior numero di trading system su materie prime.

L'articolo Indicatore ATR proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Commodity Channel Index https://www.investire-certificati.it/commodity-channel-index/ Thu, 26 Nov 2020 20:34:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2972 In questo articolo vedremo come funziona il Commodity Channel Index e quali sono le sue principali applicazioni nel trading. Illustriamo anche la formula per il calcolo del valore di questo indicatore, spesso usato nell’analisi tecnica. In questo articolo vedremo anche quelli che sono i valori entro cui solitamente si colloca questo indicatore presente su tutte […]

L'articolo Commodity Channel Index proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
In questo articolo vedremo come funziona il Commodity Channel Index e quali sono le sue principali applicazioni nel trading. Illustriamo anche la formula per il calcolo del valore di questo indicatore, spesso usato nell’analisi tecnica. In questo articolo vedremo anche quelli che sono i valori entro cui solitamente si colloca questo indicatore presente su tutte le principali piattaforme di trading.

Cosa è il Commodity Channel Index

Il Commodity Channel Index è un indicatore tecnico decisamente interessante per analizzare il comportamento dei diversi mercati finanziari. Il Commodity Channel Index viene solitamente abbreviato con la dicitura CCI.

Da chi è stato costruito questo importante indicatore? Il CCI è stato ideato da Donald Lambert e misura di quanto il prezzo medio si discosta, in positivo o in negativo, rispetto a una sua media di riferimento (di solito 14 periodi).

Come funziona il Commodity Channel Index

La formula per calcolare il Commodity Channel Index (CCI) è la seguente:
CCI = [prezzo medio – (media mobile del prezzo medio)] / (0.015 x scarto medio)

Vediamo ora come si legge la formula per calcolare questo indicatore.

Il prezzo medio è ottenuto dividendo per 3 la somma fra il massimo, il
minimo e il prezzo di chiusura ossia: (prezzo massimo + prezzo minimo + prezzo di chiusura )/3 ;
Lo scarto medio, invece, è la sommatoria delle differenze tra il prezzo medio e la sua media mobile diviso per il periodo;
• 0.015 è un coefficiente che garantisce che il 70-80% dei valori ricadranno
all’interno del range +100/-100 punti.

Per come viene costruito l’indicatore fluttua molto spesso attorno alla linea dello zero, con la maggior parte dei valori compresi tra -100 e +100. Per oltre il 70% del tempo, statisticamente, questo indicatore si trova in questi valori, che sono molto importanti per il Commodity Channel Index.

Valori da monitorare nel CCI

Come funziona questo indicatore?

Quando l’indicatore Commodity Channel Index assume valori superiori ai +100 punti significa che il prezzo medio corrente si trova su valori più alti rispetto alla sua media. Ciò indica che la forza dei rialzisti ha avuto il sopravvento e che sul mercato si è instaurata una tendenza rialzista;
Quando invece l’indicatore assume valori inferiore ai -100 punti significa che il prezzo medio corrente è su valori più bassi rispetto alla sua media. Ciò indica che la forza dei ribassisti ha avuto il sopravvento e sul mercato si è instaurata una tendenza ribassista.

Capire come funziona il Commodity Channel Index è utile perché può essere utilizzato come un indicatore di breakout. Quando si porta sopra i 100 punti segnala che sul mercato si è istaurato un trend rialzista e questa, fino a prova contraria, sarà la direzione che i prezzi tenderanno a seguire.

Quando l’indicatore CCI scende sotto i -100 punti segnala che sul mercato si è istaurato un trend ribassista e questa, fino a prova contraria, sarà la direzione che i prezzi tenderanno a seguire.

Analisi dei prezzi

I vantaggi sono molti; il Commodity Channel Index infatti consente poi di individuare possibili situazioni di ipercomprato (quando l’oscillatore sale su valori maggiori ai +200 punti) o ipervenduto (quando l’oscillatore scende su valori inferiori ai -200 punti). Queste situazioni di eccesso assumono particolare rilevanza quando sono associate a divergenze, positive o negative, tra l’andamento dei prezzi e lo stesso indicatore.
Sotto questo punto di vista è necessario individuare situazioni nelle quali:
– se il mercato viene da un trend negativo si deve attendere che il CCI scenda al di sotto dei -200 punti. In tal caso si registra quindi una situazione di ipervenduto.

Se i prezzi accusano un’ulteriore flessione (disegnando minimi decrescenti) mentre l’oscillatore non conferma quest’ultimo impulso ribassista (ossia disegna minimi crescenti), si verifica una divergenza rialzista. Questa situazione segnala che il mercato potrebbe aver raggiunto un minimo importante e che potrebbe pertanto iniziare una risalita dei prezzi.

Se invece il mercato viene da un trend positivo è necessario che il Commodity Channel Index salga al di sopra dei +200 punti e quindi registri una situazione di ipercomprato. Se i prezzi strappano ancora al rialzo (disegnando massimi crescenti) mentre l’oscillatore non conferma quest’ultimo impulso rialzista (disegna massimi decrescenti). Si verifica quindi una divergenza ribassista. Questa situazione segnala che il mercato potrebbe aver raggiunto un massimo importante e che potrebbe pertanto iniziare una discesa dei prezzi.

Il CCI può essere utilizzato in differenti timeframe. Lo si può impostare per l’analisi tecnica su vari strumenti finanziari, come azioni, indici o valute. Il E’ presente su tutte le principali piattaforme per il trading online.

Ecco quindi riassunti i principali aspetti legati all’utilizzo dell’indicatore CCI. Altri appunti su come funziona il Commodity Channel Index sono reperibili nei vari libri di analisi tecnica di Gianluca Defendi.

L'articolo Commodity Channel Index proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Il Momentum Oscillator https://www.investire-certificati.it/momentum-oscillator/ Fri, 02 Oct 2020 06:03:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2457 Cosa è il Momentum Oscillator? Quali segnali per l’operatività di trading può fornire il Momentum Oscillator? Cosa è il Momentum Oscillator Per spiegare la formazione del Momentum Oscillator occorre ripartire dal concetto di Momentum; indicatore spesso utilizzato per analizzare l’andamento dei diversi mercati finanziari. Questo indicatore, in particolare, evidenzia la velocità con la quale i […]

L'articolo Il Momentum Oscillator proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Cosa è il Momentum Oscillator? Quali segnali per l’operatività di trading può fornire il Momentum Oscillator?

Cosa è il Momentum Oscillator

Per spiegare la formazione del Momentum Oscillator occorre ripartire dal concetto di Momentum; indicatore spesso utilizzato per analizzare l’andamento dei diversi mercati finanziari. Questo indicatore, in particolare, evidenzia la velocità con la quale i prezzi di borsa si stanno muovendo.

Un’applicazione operativa di questo indicatore consiste nel calcolare la differenza tra due indicatori di Momentum; due indicatori con diverso orizzonte temporale (uno di breve-brevissimo termine, ad esempio a 5 periodi, e uno di ampiezza maggiore, ad esempio 20 periodi).

Si ottiene in questo modo un indicatore di tipo ciclico (chiamato Momentum Oscillator) che è in grado di segnalare l’esaurimento dei vari movimenti di impulso/correzione che caratterizzano il comportamento dei prezzi.

Il Momentum Oscillator e le divergenze

Il Momentum Oscillator viene spesso utilizzato per individuare la presenza di divergenze positive/negative con l’andamento dei prezzi. È utile evidenziare che si possono avere divergenze rialziste e divergenze ribassiste.
Si ha una divergenza rialzista quando i prezzi, che si trovano all’interno di una tendenza ribassista, disegnano minimi decrescenti mentre l’oscillatore disegna minimi crescenti.

I prezzi proseguono quindi nella loro discesa, confermando il trend negativo nel quale si trovano inseriti. L’oscillatore non solo interrompe la sua flessione ma riesce a rimbalzare. L’oscillatore, andando in divergenza, segnala all’investitore che l’ultima ondata ribassista ha avuto un’intensità inferiore rispetto alla flessione precedente.

Questo comportamento può essere dovuto sia a una diminuzione della pressione ribassista sia a un rafforzamento della pressione rialzista: per questo motivo le divergenze rialziste si verificano molto spesso alla fine di trend ribassista e all’inizio di fasi accumulative.

Divergenza ribassista

Si ha invece una divergenza ribassista quando i prezzi, che si trovano all’interno di un trend rialzista, disegnano massimi crescenti mentre l’oscillatore disegnata massimi decrescenti. I prezzi proseguono quindi nella loro salita, confermando il trend positivo nel quale si trovano inseriti, mentre l’oscillatore accusa una flessione e interrompe quindi la sua crescita.

I prezzi registrano cioè massimi più alti rispetto ai massimi precedenti mentre l’oscillatore, andando in divergenza, segnala che l’ultimo impulso rialzista è stato meno intenso rispetto all’allungo precedente.

Questo comportamento può essere dovuto sia a una diminuzione della pressione rialzista sia a un rafforzamento della pressione ribassista: per questo motivo le divergenze ribassiste si verificano molto spesso alla fine di un trend rialzista e all’inizio di fasi distributive.

Segnali di Trading con il Momentum Oscillator

Da un punto di vista operativo il Momentum Oscillator fornisce un segnale rialzista quando: 
1) l’oscillatore, incrocia dal basso verso l’alto, la sua linea di equilibrio (ossia la linea dello 0). È la situazione che si verifica quando i prezzi escono da una fase accumulativa e accelerano con decisione al rialzo (breakout rialzista);
2) quando l’oscillatore, che già si trova sopra la linea dello 0, storna leggermente per poi riprendere a salire con decisione. È la situazione che si verifica quando i prezzi, che già si trovano all’interno di un trend positivo, accusano una correzione/pullback o consolidano lateralmente per qualche sedute. In questa situazione vanno utilizzate le tipiche strategie di trend following di tipo long;
3) quando l’oscillatore disegna una divergenza positiva rispetto all’andamento dei prezzi. Il segnale operativo arriverà dal completamento di un pattern di inversione al rialzo (ad esempio un Hammer).

Un grafico con il Momentum Oscillator che può fornire interessanti indicazioni per l’operatività del trader in borsa

Segnali di trading ribassisti

Il Momentum Oscillator fornisce invece un segnale ribassista quando: 
1) l’oscillatore, incrocia dall’alto verso il basso, la sua linea di equilibrio (ossia la linea dello 0). È la situazione che si verifica quando i prezzi escono da una fase distributiva e accelerano con decisione al ribasso (breakout ribassista);
2) quando l’oscillatore, che si trova sotto la linea dello 0, rimbalza leggermente per poi riprendere a scendere con decisione. È la situazione che si verifica quando i prezzi, che già si trovano all’interno di un trend negativo, provano un rimbalzo o consolidano lateralmente per qualche sedute. In questa situazione vanno utilizzate le tipiche strategie di trend following di tipo short.
3) quando l’indicatore (Momentum Oscillator) disegna una divergenza negativa rispetto all’andamento dei prezzi.

Il segnale operativo arriverà dal completamento di un pattern di inversione al ribasso. Per esempio, con la formazione di un pattern Shooting Star oppure Evening Star.
Ecco i punti centrali per poter utilizzare nel trading e negli investimenti di borsa il Momentum Oscillator.

L'articolo Il Momentum Oscillator proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Come Funziona il Supertrend? https://www.investire-certificati.it/come-funziona-il-supertrend/ Thu, 03 Sep 2020 08:30:30 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2146 Cosa è l’indicatore Supertrend? Come funziona nel trading il Supertrend? Quali segnali di acquisto e vendita fornisce agli investitori? La Definizione di Supetrend L’indicatore Supertrend, ideato da Oliver Seban, è uno degli indicatori direzionali più utilizzati nel trading. Il Supertrend è un indicatore di tipo trend-following che consente all’investitore di:– individuare il trend primario seguito […]

L'articolo Come Funziona il Supertrend? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Cosa è l’indicatore Supertrend? Come funziona nel trading il Supertrend? Quali segnali di acquisto e vendita fornisce agli investitori?

La Definizione di Supetrend

L’indicatore Supertrend, ideato da Oliver Seban, è uno degli indicatori direzionali più utilizzati nel trading. Il Supertrend è un indicatore di tipo trend-following che consente all’investitore di:
– individuare il trend primario seguito dal mercato;
– ottenere segnali di trading per l’entrata e l’uscita dal mercato (buy and sell);
– posizionare adeguati trailing-stop per la gestione di posizioni di trading in essere, evitando un numero eccessivo di acquisti e vendite soprattutto nelle fasi direzionali.
Come la maggior parte degli indicatori tecnici può essere utilizzato per analizzare il prezzo di differenti strumenti finanziari, quali indici, azioni, materie prime o coppie valutarie del Forex Market. Può essere utilizzato in combinazione con altri oscillatori o indicatori per il trading, come l’indicatore RSI o l’oscillatore stocastico.

Come si calcola il Supertrend

Per il calcolo del Supertrend vengono presi in considerazione tre elementi:

a) il prezzo medio della seduta. Questo valore viene ottenuto sommando il prezzo massimo al prezzo minimo e dividendo poi il totale per 2;
b) la volatilità registrata dal mercato nel corso di un certo arco temporale. Per calcolarla viene utilizzato l’Average True Range (ossia un indicatore che calcola il range medio delle ultime X sedute);
c) la volatilità così ottenuta viene poi moltiplicata per un coefficiente fisso (che varia da un minimo di 2 ad un massimo di 3).Si ottengono in questo modo due bande di riferimento (anche se solitamente ne viene visualizzata una sola, in base al tipo di tendenza espressa dal mercato).

Le bande del Supetrend

Le bande del Supertrend sono così calcolate:
– Banda Superiore = prezzo medio + (moltiplicatore * volatilità)
– Banda Inferiore = prezzo medio – (moltiplicatore * volatilità)
In pratica:
– il valore della Banda Superiore è ottenuto aggiungendo al prezzo medio un multiplo della volatilità;
– il valore della Banda Inferiore è ottenuto sottraendo al prezzo medio un multiplo della volatilità.

Segnali di trading con il Supertrend

Quali segnali di trading ed operatività fornisce il Supertrend? Da un punto di vista operativo:
– se il prezzo di chiusura è maggiore al valore della Banda Superiore il Supertrend segnala la presenza di un trend rialzista e il valore della Banda Inferiore, che viene disegnata sul grafico, funge da trailing-stop (per eventuali posizioni long) di tipo dinamico. In particolare, fino a quando i prezzi rimangono al di sopra della Banda Inferiore il trend si deve considerare positivo;
– se il prezzo di chiusura è inferiore al valore della Banda Inferiore il Supertrend segnala la presenza di un trend ribassista e il valore della Banda Superiore, che viene disegnata sul grafico, funge da trailing-stop (per eventuali posizioni short) di tipo dinamico. Nel dettaglio, fino a quando i prezzi rimangono al di sotto della Banda Superiore del Supertrend il trend di mercato si deve considerare negativo.

Il supertrend funziona nelle fasi direzionali ed è importante che sia impostato correttamente al fine di evitare un numero di segnali eccessivi in ingresso ed uscita, aumentando inutilmente l’operatività dell’investitore.

Il Supertrend può essere utilizzato come un indicatore Stop&Reverse. In questo caso:
– quando i prezzi scendono al di sotto della Banda Inferiore occorre chiudere eventuali posizioni long e aprire una nuova posizione short;
– al contrario, quando i prezzi salgono al di sopra della Banda Superiore occorre chiudere eventuali posizioni short e aprire una nuova posizione long.

L’indicatore Supertrend fornisce interessanti segnali di ingresso ed uscita per acquistare e vendere azioni, indici o altri strumenti in borsa e nel trading.

Come scaricare l’indicatore Supertrend MT4 e SuperTrend MT5

Le piattaforme MetaTrader 4 e MetaTrader 5 sono tuttora un punto di riferimento per il trading online retail, risultando quelle più offerte dalla maggior parte dei broker per il trading.

L’indicatore Supetrend può essere scaricato direttamente sulla piattaforma MT4 o MT5 dal sito MQL4 o MQL5.  Una volta scaricato, è possibile che sia necessario decomprimere il file.

A questo punto, il trader deve aprire la MetaTrader e seguire il percorso:

File -> Apri cartella dati -> MQL4 o MQL5-> Indicatori

È poi necessario trascinare l’indicatore di cui si è appena fatto il download nella cartella “indicatori”. A questo punto è possibile chiudere la cartella ed il Supertrend è aggiunto su MetaTrader 4 o MetaTrader 5. Il Supertrend compare nella lista degli indicatori della piattaforma MT4 o MT5.

L'articolo Come Funziona il Supertrend? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Indicatore OBV https://www.investire-certificati.it/indicatore-obv/ Mon, 31 Aug 2020 13:20:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2081 L’indicatore On Balance Volume analizza i volumi di un determinato sottostante, ove presenti, fornendo interessanti spunti operativi agli investitori. Vediamo di seguito alcuni elementi chiave dell’indicatore OBV. L’Indicatore OBV – Definizione L’On Balance Volume (OBV) è un indicatore che, valutando l’andamento dei volumi, misura la pressione rialzista/ribassista presente sul mercato analizzato. Come per la maggior […]

L'articolo Indicatore OBV proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
L’indicatore On Balance Volume analizza i volumi di un determinato sottostante, ove presenti, fornendo interessanti spunti operativi agli investitori. Vediamo di seguito alcuni elementi chiave dell’indicatore OBV.

L’Indicatore OBV – Definizione

L’On Balance Volume (OBV) è un indicatore che, valutando l’andamento dei volumi, misura la pressione rialzista/ribassista presente sul mercato analizzato. Come per la maggior parte degli indicatori, anche l’OBV può essere usato su vari sottostanti, sia titoli azionari, che indici o materie prime o cambi valutari.

L’indicatore OBV è stato creato da Joe Granville ed è stato illustrato nel libro “New Key to Stock Market profits”. Secondo Granville lo studio dei volumi e l’andamento dell’oscillatore OBV erano vitali per comprendere il funzionamento dei mercati azionari ed ottenere un trading profittevole.

Il presupposto teorico alle spalle dell’indicatore OBV è che nelle giornate positive si verifichi un aumento dei volumi in entrata/in acquisto (ossia un rafforzamento della pressione rialzista). Per l’indicatore OBV nelle giornate negative è invece lecito attendersi che vi sia invece un aumento dei volumi in uscita/in vendita (ossia un rafforzamento della pressione ribassista).

Come si Calcola l’Oscillatore OBV

L’OBV viene calcolato come somma cumulata dei volumi registrati sul mercato. In particolare:
a) se l’ultimo prezzo di chiusura è superiore alla chiusura del giorno precedente significa che la giornata è stata positiva e i volumi totali vengono sommati al valore dell’indicatore;
b) se l’ultimo prezzo di chiusura è inferiore alla chiusura del giorno precedente significa che la giornata è stata negativa e i volumi totali registrati vengono sottratti al valore dell’indicatore.

Indicatore OBV
Indicatore OBV applicato al grafico delle azioni Prysmian

Come funziona l’indicatore OBV?

La cosa importante non è il valore assoluto dell’indicatore OBV quanto il suo andamento. In particolare:

OBV conferma il trend

a) una tendenza rialzista deve essere confermata da un OBV crescente mentre una tendenza ribassista deve essere confermata da un OBV decrescente. Nel primo caso, infatti, l’OBV crescente evidenzia che ci sono volumi alti nelle giornate in cui i prezzi allungano al rialzo e volumi deboli durante le giornate di correzione o di consolidamento. Nel secondo caso, invece, l’OBV deve segnalare volumi alti nelle giornate in cui i prezzi subiscono una flessione e volumi deboli durante le giornate di rimbalzo o di consolidamento laterale.

Volumi e prezzi

b) in alcuni casi può accadere che i volumi anticipino i prezzi. Ossia:
– se l’Obv sale mentre i prezzi si spostano lateralmente significa che sul mercato ci sta sviluppando una fase accumulativa; situazione che spesso anticipa l’inizio di un movimento rialzista;
– se l’Obv scende mentre i prezzi si muovono di lato significa che sul mercato ci sta sviluppando una fase distributiva; questa situazione spesso anticipa la partenza di un movimento ribassista.

Le divergenze

c) l’indicatore OBV può disegnare interessanti divergenze rispetto al andamento dei prezzi. In questo caso:

Divergenza negativa

– si ha una divergenza negativa quando i prezzi allungano al rialzo (e disegnano massimi crescenti); mentre l’indicatore OBV si appiattisce o si indebolisce (e disegna massimi decrescenti). Questo comportamento segnala che nel corso dell’ultimo spunto rialzista compiuto dal mercato si è verificata una riduzione dei volumi.

La pressione rialzista si sta pertanto contraendo, con sempre meno compratori che aprono nuove posizioni long. I prezzi, quindi, diminuiscono la velocità con la quale stanno crescendo, situazione che spesso anticipa la formazione di un top/massimo di breve termine. 

Divergenza positiva

–  si ha una divergenza positiva quando subiscono una flessione (e disegnano minimi decrescenti) mentre l’OBV si appiattisce o si rafforza (e disegna minimi crescenti). Questo comportamento segnala come l’ultima ondata ribassista si sia sviluppata con volumi in diminuzione; la pressione ribassista si sta pertanto contraendo, con i prezzi che si stanno avvicinando ad un bottom/minimo di breve termine.

Indicatore OBV
Indicatore OBV applicato al titolo azionario Tenaris

Conclusioni

In conclusione l’OBV è un indicatore interessante che presenta tuttavia alcuni difetti. In particolare, questo indicatore non considera la variazione percentuale che è stata registrata nella singola giornata. Per esempio, i volumi vengono sommati sia che il mercato salga dell’1% sia che il mercato salga dello 0,10%.

È chiaro che, in termini di valutazione della forza espressa dai compratori, non è la stessa cosa. Al tempo stesso l’indicatore OBV può essere utile per essere utilizzato nel trading online; è utile tuttavia anche negli investimenti di borsa, anche in congiunzione con altri indicatori.

L'articolo Indicatore OBV proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
L’oscillatore Stocastico https://www.investire-certificati.it/loscillatore-stocastico/ Sun, 30 Aug 2020 08:21:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2041 Cosa è l’oscillatore stocastico? Come funziona? Qual è la formula per calcolare l’oscillatore stocastico e quali i principali parametri? Ecco alcuni dei punti analizzato in questo articolo, in cui vedremo anche possibili usi dell’oscillatore stocastico per il trading e per segnali di trading Indicatore stocastico – Definizione L’oscillatore Stocastico, ideato da George Lane, è un […]

L'articolo L’oscillatore Stocastico proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Cosa è l’oscillatore stocastico? Come funziona? Qual è la formula per calcolare l’oscillatore stocastico e quali i principali parametri? Ecco alcuni dei punti analizzato in questo articolo, in cui vedremo anche possibili usi dell’oscillatore stocastico per il trading e per segnali di trading

Indicatore stocastico – Definizione

L’oscillatore Stocastico, ideato da George Lane, è un leading indicators ossia un oscillatore reattivo in grado di fornire interessanti indicazioni operative per il trading di breve termine. In inglese viene definito Stochastic Oscillator.

Il presupposto di base dell’indicatore stocastico è che nel corso di un movimento rialzista i prezzi di chiusura tendono a collocarsi in prossimità dei massimi registrati nel corso del periodo considerato, mentre in una fase di mercato ribassista i prezzi di chiusura tendono invece ad avvicinarsi ai minimi registrati nel corso di quel periodo.
Sulla base di questo presupposto l’oscillatore Stocastico misura quindi la forza dei compratori e dei venditori. I compratori, se il mercato si trova all’interno di una solida tendenza positiva, devono riuscire a spingere sempre più in alto i prezzi. Tanto più i prezzi di chiusura si saranno collocati in prossimità dei massimi raggiunti dal mercato tanto più consistente sarà la forza dimostrata dai compratori. Allo stesso modo i venditori, se il mercato si trova all’interno di un solido trend negativo, devono riuscire a spingere al ribasso i prezzi. Tanto più i prezzi di chiusura si saranno collocati in prossimità dei minimi raggiunti dal mercato tanto più consistente sarà la forza dimostrata dai venditori.

Oscillatore Stocastico – Formula


Qual è la formula dello stocastico? La formula per calcolare l’oscillatore stocastico è la seguente:

% K = 100 * [(CHIUSURA – MINn) / (MAXn – MINn)]

Nel dettaglio:
MINn = minimo degli ultimi n giorni
MAXn = massimo degli ultimi n giorni
CHIUSURA = prezzo di chiusura odierno
Vale la pena ricordare come la variabile “n” sia anche in questo caso discrezionale. Pertanto, può variare in base al timeframe ed alla tipologia di trading scelta dall’investitore. Può variare anche in base allo strumento su cui viene utilizzato l’oscillatore stocastico, in base alle condizioni di volatilità dello strumento e ad altri parametri.

Operativamente parlando il risultato derivante dalla formula dello stocastico ci fornisce un valore percentuale. Ci indica dove si trova il prezzo rispetto all’intervallo osservato negli ultimi “n” periodi.

Indicatore stocastico, aree di ipervenduto ed ipercomprato.

Come Funziona l’Indicatore Stocastico

Lo Stochastic Oscillator è un oscillatore che si muove tra lo 0 e i 100 punti: valori prossimi a 100 indicano che l’ultimo prezzo di chiusura si trova vicino ai massimi del periodo di osservazione mentre valori prossimi a zero indicano che l’ultimo prezzo di chiusura si trova vicino ai minimi del periodo analizzato.

Lo Stochastic Oscillator è composto da due linee: la %K, solitamente visualizzata da una linea continua, e la %D, rappresentata da una linea tratteggiata.

Può essere utilizzato, da solo o in congiunzione con altri oscillatori o indicatori per il trading, per l’analisi di borsa su qualsiasi strumento finanziario. È infatti possibile utilizzare l’oscillatore stocastico sia per l’analisi e investimenti sui mercati azionari, che sul Forex Market, così come su materie prime o altri asset.

A cosa serve lo Stocastico

Le principali funzioni dell’oscillatore stocastico sono tre per l’analisi dei prezzi di borsa. Con l’indicatore stocastico è possibile individuare situazioni di ipercomprato o ipervenduto, ma anche fornire segnali rialzisti o ribassisti in merito all’andamento dei prezzi. Un’altra funzione dello stocastico è legata all’individuazione di possibili divergenze dei prezzi.

Vediamo nel dettaglio come può essere usato l’indicatore stocastico e quali i parametri legati allo stocastico.

L’oscillatore stocastico può essere usato per individuare situazioni di ipercomprato o di ipervenduto. Sotto questo punto di vista:
– valori del %K superiori agli 80 punti evidenziano una situazione di ipercomprato;
– valori del %K inferiori ai 20 punti individuano invece una situazione di ipervenduto.

Oscillatore Stocastico e segnali di trading

Tramite l’oscillatore stocastico è possibile per trader e investitori fornire segnali rialzisti e ribassisti generati dagli incroci della linea %K con la linea %D. In particolare:
– si ha un segnale rialzista quando la %K taglia, dal basso verso l’alto, la %D partendo dalla sua area di ipervenduto;
– si ha un segnale ribassista quando la %K taglia, dall’alto verso il basso, la %D partendo dalla sua area di ipercomprato.

Stocastico e divergenze dei prezzi

Una terza funzione dell’oscillatore stocastico è quella di individuare possibili divergenze con l’andamento dei prezzi. Quindi:
– se i prezzi si trovano in un trend ribassista si cercheranno divergenze positive di %K o di %D in grado di segnalare l’esaurimento del trend ribassista e l’inizio di un recupero. Si dovranno pertanto ricercare dei minimi decrescenti da parte dei prezzi associati a minimi crescenti disegnati dall’oscillatore stocastico all’interno o a ridosso dell’area di ipervenduto.
– In un trend rialzista si devono invece individuare divergenze negative (ossia due massimi decrescenti all’interno dell’area di ipercomprato) di %K o di %D in grado di segnalare l’esaurimento del trend rialzista e l’inizio di una discesa. Si dovranno pertanto ricercare dei massimi crescenti da parte dei prezzi associati a massimi decrescenti disegnati dall’oscillatore all’interno o a ridosso dell’area di ipercomprato.

Ecco dunque i principali parametri per comprendere il funzionamento dell’oscillatore stocastico ed i suoi utilizzi da parte di traders ed investitori di borsa.

L'articolo L’oscillatore Stocastico proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Oscillatore RSI nel Trading https://www.investire-certificati.it/oscillatore-rsi-nel-trading/ Wed, 26 Aug 2020 07:50:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1963 Cosa è l’indicatore RSI? Qual è la formula dell’RSI? Cosa si intende con ipervenduto e ipercomprato di RSI? Ecco i principali spunti operativi per investire sui mercati finanziari e fare trading con l’indicatore RSI. Oscillatore RSI – Cosa è? L’RSI è uno degli oscillatori tecnici più diffusi, risultando presente in quasi tutte le piattaforme di […]

L'articolo Oscillatore RSI nel Trading proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Cosa è l’indicatore RSI? Qual è la formula dell’RSI? Cosa si intende con ipervenduto e ipercomprato di RSI? Ecco i principali spunti operativi per investire sui mercati finanziari e fare trading con l’indicatore RSI.

Oscillatore RSI – Cosa è?

L’RSI è uno degli oscillatori tecnici più diffusi, risultando presente in quasi tutte le piattaforme di trading. L’RSI ha la particolarità di muoversi fra 0 e 100, generando aree di ipercomprato e di ipervenduto che sono usate dai trader per trovare segnali di acquisto e vendita in borsa.

Il termine RSI è l’acronimo di Relative Strength Index, indicatore ideato da Welles Wilder nel 1978 e descritto all’interno del volume “New Concepts in Technical Trading System”.

Oscillatore RSI – La Formula

La formula per calcolare l’oscillatore RSI è la seguente:

RSI = 100 – (100 / (1 + RS))

Nella formula dell’RSI, RS è la media delle chiusure al rialzo degli ultimi x giorni/media delle chiusure al ribasso degli ultimi x giorni.

L’RSI viene solitamente calcolato a 14 periodi anche se la sua lunghezza può essere accorciata o allungata al fine di rendere l’oscillatore più o meno reattivo nel recepire l’andamento dei prezzi.

È opportuno evidenziare che riducendo l’arco temporale di riferimento l’oscillatore diventa più reattivo ma può fornire false indicazioni operative. Allungando l’orizzonte temporale i segnali forniti dall’RSI sono più affidabili ma vengono forniti con un certo ritardo, posticipando quindi eventuali segnali di ingresso ed uscita per l’investitore.

Ipercomprato ed Ipervenduto di RSI

L’oscillatore, che si muove a l’interno del range 0-100 punti, ha una linea di equilibrio a 50 punti e due zone critiche: definite ipercomprato ed ipervenduto di RSI.

L’area di ipercomprato, compresa tra 70 e 100 punti, il cui raggiungimento segnala che si è creato uno squilibro eccessivo tra la forza dei compratori e quella dei venditori, con i primi che potrebbero ridurre momentaneamente la loro pressione. Ciò potrebbe arrestare la salita dei prezzi e innescare una fisiologica correzione.

L’opposto del ipercomprato è invece l’ipervenduto, che si ha quanto l’indicatore RSI crolla su valori molto bassi.

L’area di ipervenduto è infatti compresa tra 30 e 0 punti per l’RSI. Il suo raggiungimento segnala uno squilibro eccessivo tra la forza dei venditori e quella dei compratori, con i primi che potrebbero diminuire momentaneamente la loro pressione. Ciò potrebbe arrestare la discesa dei prezzi e innescare un fisiologico rimbalzo tecnico.

RSI e Segnali di Trading

Come cogliere i segnali che ci arrivano dall’RSI? Per fornire dei segnali di inversione il raggiungimento delle aree di ipercomprato e di ipervenduto da parte dell’indicatore RSI deve essere associato alla formazione di divergenze tra i prezzi e l’oscillatore e alla presenza di pattern di reversal, ossia da altri segnali di inversione che vadano a rafforzare l’ipotesi di un cambio di trend da parte dei prezzi. Fra questi possiamo ricordare il “doppio minimo e doppio massimo“, oppure il “testa e spalle

Divergenze nel Trading

Le divergenze possono essere rialzista o ribassista e possono rafforzare i segnali in arrivo dall’indicatore RSI. Nel dettaglio si ha una divergenza rialzista/positiva quando i prezzi, che vengono da una discesa di una certa consistenza, disegnano minimi decrescenti mentre l’oscillatore, dopo essere sceso all’interno della sua area di ipervenduto, disegna minimi crescenti. Questo comportamento può essere dovuto sia a una diminuzione della pressione ribassista sia a un rafforzamento della pressione rialzista.

Le divergenze rialziste si verificano molto spesso alla fine di trend ribassista e possono segnalare il raggiungimento un importante minimo/bottom di mercato e l’inizio di una fase accumulativa.

Grafico con una divergenza rialzista. L’RSI sale mentre i prezzi dell’azione scendono. La fine del trend ribassista sembra vicina.

Si ha una divergenza ribassista quando i prezzi, che vengono da una salita di una certa consistenza, disegnano massimi crescenti mentre l’oscillatore, dopo essere salito all’interno della sua area di ipercomprato, disegna massimi decrescenti. Questo comportamento può essere dovuto sia a una diminuzione della pressione rialzista sia a un rafforzamento della pressione ribassista. Le divergenze ribassiste/negative si verificano molto spesso alla fine di trend rialzista e possono segnalare il raggiungimento un importante massimo/top di mercato e l’inizio di una fase distributiva.

Oscillatore RSI –  Conclusioni

L’indicatore RSI può anche essere utilizzato in combinazione con altri indicatori per il trading. Va segnalato come possa essere usato per esaminare l’andamento dei prezzi di qualsiasi strumento finanziario. Sarà compito dell’investitore scegliere il miglior timeframe ed il settaggio dell’RSI per ottimizzare il rendimento.

L'articolo Oscillatore RSI nel Trading proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Cosa è un Trading System? https://www.investire-certificati.it/cosa-e-un-trading-system/ Fri, 24 Jul 2020 07:06:02 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1747 Cosa è un Trading System e quali sono le principali tipologie di Trading System? Come funzionano i trading system trend followers e come invece quelli reversal? Ecco come la tecnologia può aiutare traders ed investitori. Presentiamo di seguito un articolo sui sistemi di trading automatizzato. Cosa è un Trading System: Definizione Un trading system costituisce […]

L'articolo Cosa è un Trading System? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Cosa è un Trading System e quali sono le principali tipologie di Trading System? Come funzionano i trading system trend followers e come invece quelli reversal? Ecco come la tecnologia può aiutare traders ed investitori. Presentiamo di seguito un articolo sui sistemi di trading automatizzato.

Cosa è un Trading System: Definizione

Un trading system costituisce un insieme prestabilito di regole che analizzano in modo sistematico l’andamento storico dei prezzi di mercato (input) e fornisce, in modo automatico, segnali di acquisto e/o di vendita (output).

I sistemi di trading automatico, possono essere sostanzialmente suddivisi in tre grosse tipologie: i trading system di breakout, quelli trend following ed quelli reversal o contrarian.  Esaminiamo i punti chiave di queste differenti categorie di sistemi automatici di trading che sfruttano la tecnologia per l’operatività in borsa.

Le tipologie di sistemi per il trading automatico

Come accennato ci sono differenti tipologie di sistemi, che si basano su differenti tipologie di approccio al mercato.

Le tre maggiori categorie sono: sistemi di breakout, quella dei trend following ed i reversal, che sono anche definiti contrarian.

Come facile immaginare non esiste una categoria di trading system perfetta. Spesso devono essere integrate fra loro, dando vita ad una ulteriore categoria, quella dei sistemi di trading ibridi, che provano a prendere le parti migliori di ognuno di questi approcci al trading online automatizzato, per migliorare le performance complessive.

I trading system di breakout

I trading system di breakout individuano importanti aree di supporto e/o di resistenza la cui rottura provoca rapide accelerazioni da parte dei prezzi (soprattutto se il breakout è preceduto da una fase laterale di consolidamento in cui si è verificata una compressione di volatilità). I sistemi di questo tipo sfruttano quindi le barre/candele di accelerazione che danno poi il via a movimenti impulsivi.
Una tipica barra/candela di breakout rialzista ha:
– un ampio range (ossia la distanza tra il prezzo massimo e il prezzo minimo è consistente);
– volumi in deciso aumento;
– un massimo superiore ai massimi delle ultime 10/20 barre;
– un prezzo di chiusura che si colloca nella parte alta del range.
Questa barra/candela evidenzia un chiaro rafforzamento della pressione rialzista e fornisce pertanto l’opportunità al trading system per aprire posizioni long in vista di un successivo possibile allungo da parte dei prezzi.

I sistemi di trading trend following

I trading system trend following sono dei sistemi che hanno il compito di individuare, spesso con l’utilizzo di opportuni indicatori quantitativi, il trend primario seguito dai prezzi e di generare segnali che convergono con la tendenza in essere.

Con questa tipologia di trading system quando viene individuato un trend rialzista verranno forniti soltanto segnali long. Si privilegiano dunque gli spunti operativi rialzisti, cercando di seguire il trend del mercato, impostato positivamente.

Trend al ribasso

In un trend al ribasso verranno inviati solo segnali short, cercando anche in questo caso di seguire il trend primario, visto al ribasso, con vendite che superano gli acquisti sullo strumento di borsa in questione.

Con questi sistemi di trading, che utilizzano indicatori di tipo direzionale (Macd, Parabolic Sar, Adx, medie mobili), vengono costruite delle posizioni in direzione della tendenza principale che vengono poi gestite con adeguate tecniche di trailing-stop (ad esempio utilizzando indicatori come il Parabolic Sar e/o il Supertrend).

Un sistema di trading molto semplice di questo tipo prevede ad esempio:
– l’apertura di una posizione long quando una media mobile di breve termine incrocia, dal basso verso l’alto, una media mobile più lenta;
– il mantenimento della posizione fino a quando i prezzi rimarranno al di sopra del Parabolic Sar.

TRADING ONLINE
I Trading System forniscono segnali automatici per il trading

I trading system reversal

I trading system reversal (o contrarian) mirano ad individuare il raggiungimento di particolari situazioni di eccesso/stress che si possono registrare sul mercato e che spesso innescano un movimento contrario rispetto al trend principale. In questi casi i trading system ricercano ad esempio:
a) situazioni di ipervenduto per cercare di entrare long in prossimità dei minimi di mercato e anticipare quindi un possibile rimbalzo da parte dei prezzi;
b) situazioni di ipercomprato per entrare short in prossimità dei massimi di mercato e anticipare una possibile correzione da parte dei prezzi.

Trading automatico

Questi sistemi di trading automatico combinano molto spesso una situazione di eccesso raggiunta dal mercato (misurata appunto dalla situazione di ipecomprato/ipervenduto registrata dagli oscillatori) con alcuni segnali di inversione forniti dai prezzi.
Un sistema di trading di questo tipo è quello che fornisce un segnale short quando lo Stocastico si trova all’interno della sua area di ipercomprato (quindi sopra gli 80 punti) e i prezzi disegnano una candela di Shooting Star. Questa candela giapponese offre un segnale ribassista nell’analisi tecnica ed è una candela che ha una lunga shadow nella parte superiore e un real-body nella parte bassa del range.

All’interno di queste tre differenti categorie possiamo dunque collocare la maggior parte dei trading system, ossia i sistemi di trading automatico. L’innovazione tecnologica può dunque contribuire al trading.

L'articolo Cosa è un Trading System? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>