Le azioni sono un titolo finanziario, una quota della proprietà di una società http://investire-cert-1419291754.eu-west-3.elb.amazonaws.com/category/azioni-3/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Tue, 01 Apr 2025 09:15:05 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Le azioni sono un titolo finanziario, una quota della proprietà di una società http://investire-cert-1419291754.eu-west-3.elb.amazonaws.com/category/azioni-3/ 32 32 Un certificato per puntare su grandi azioni cinesi https://www.investire-certificati.it/un-certificato-per-puntare-su-grandi-azioni-cinesi/ Tue, 01 Apr 2025 09:15:01 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=37023 Arriva da Vontobel un certificato di investimento su tre grandi titoli azionari cinesi: Alibaba, XIAOMI e JD.com. Il prodotto ha un codice ISIN DE000VG7XVA9 e prevede un livello barriere del 65%, valido sia come soglia da monitorare per l’incasso dei premi che per la protezione del capitale. Da notare come la barriera sia europea, con […]

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Arriva da Vontobel un certificato di investimento su tre grandi titoli azionari cinesi: Alibaba, XIAOMI e JD.com. Il prodotto ha un codice ISIN DE000VG7XVA9 e prevede un livello barriere del 65%, valido sia come soglia da monitorare per l’incasso dei premi che per la protezione del capitale. Da notare come la barriera sia europea, con osservazione soltanto alla scadenza del certificato.

La vita massima del certificato è pari a tre anni, anche se dalla fine del terzo trimestre in poi è attiva l’opzione del richiamo anticipato con un livello autocall costante al 100% per tutta la vita del prodotto.

Quanto si può guadagnare con questo certificato sulla Cina?

Il derivato strutturato da Vontobel prevede premi trimestrali del 3,31% lordo. Il rendimento può quindi arrivare fino al 13,25% annuo lordo. Al momento i tre sottostanti si trovano sotto i prezzi di osservazione iniziale, con una distanza dalla barriera di circa 30 punti percentuali. Il certificato si acquista a sconto di circa 2 punti percentuali, con una quotazione in lettera in area 98, a fronte di un valore nominale di 100. Il rendimento potenziale del prodotto è quindi vicino al 14%, anche se va sottolineato come sia cresciuto anche il rischio implicito nel prodotto, per via di una minore distanza da barriera.

Alla scadenza, se non si attiva l’autocall, l’investitore riceverà l’ultima cedola (con effetto memoria) ed il rimborso dell’intero valore nominale a patto che le tre azioni sottostanti si trovino ad almeno il 65% dei prezzi iniziali. In caso contrario il valore di rimborso sarebbe pari al nominale decurtato della perdita fatta registrare dal worst of. Il certificato è quindi indicato per chi si attende movimenti laterali dei tre titoli azionari cinesi o ribassi entro barriera.

I livelli di prezzo delle azioni cinesi sottostanti

Alibaba, Xiaomi e JD.com sono le tre azioni sottostanti del certificato ISIN DE000VG7XVA9. Ecco il prezzo di fixing ed i livelli barriere, pari al 65% dei prezzi di osservazione iniziale. Da notare come il certificato sia denominato in euro (opzione quanto), evitando quindi esposizione al cambio per l’investitore.

AzionePrezzo di osservazione inizialeBarriera cedolareBarriera capitale
Alibaba138,4589,992589,9925
Xiaomi54,6435,51635,516
JD.com42,8627,85927,859

Messaggio promozionale – Questo articolo è redatto a fine informativo. Non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa e nemmeno consulenza finanziaria. I certificates sono prodotti complessi e il capitale investito è a rischio. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.

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Conviene Investire sulle azioni su Tesla? https://www.investire-certificati.it/conviene-investire-su-tesla/ Mon, 31 Mar 2025 09:46:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=36914 Alla luce dei recenti andamenti in Borsa conviene ancora investire sulle azioni di Tesla? Perché il titolo sta seguendo questo andamento? Cosa potrebbe farlo tornare in auge? Analizziamo assieme l’attuale situazione della compagnia di Elon Musk, CEO di Tesla. Investire ancora su Tesla? L’attuale situazione Il 2025 non si è aperto nei migliori dei modi […]

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Alla luce dei recenti andamenti in Borsa conviene ancora investire sulle azioni di Tesla? Perché il titolo sta seguendo questo andamento? Cosa potrebbe farlo tornare in auge? Analizziamo assieme l’attuale situazione della compagnia di Elon Musk, CEO di Tesla.

Investire ancora su Tesla? L’attuale situazione

Il 2025 non si è aperto nei migliori dei modi per Tesla. In Borsa infatti il suo titolo ha subito dei pesanti ribassi, anche a causa dei comportamenti, alle volte sopra le righe, del suo fondatore Elon Musk. L’incarico nel Ministero per l’Efficienza USA ha segnato l’Azienda, generando addirittura attacchi fisici alle automobili green made in USA e l’associazione del brand, da parte di alcuni attivisti, addirittura al nazismo.

Bisogna ricordare che, a seguito dell’elezione a Presidente degli Stati Uniti di Donald Trump il titolo aveva subito delle forti pressioni rialziste che aveva portato a dei picchi nella seconda metà di dicembre 2024 a ridosso dei 500 dollari per azione. Altrettanto brusca la discesa di inizio marzo, con le azioni di Tesla che hanno fatto registrare perdite fino al 55% dai massimi.

Non bisogna dimenticare un drastico calo delle vendite in Europa, in Cina, in Canada e in alcune aree degli States. Probabilmente non è un caso che molte di questi Paesi siano stati colpiti (o stiano per esserlo) dai dazi di Donald Trump. Infine non bisogna dimenticare la pessima figura fatta dal colosso Usa col Cybertruck, con oltre 46.000 macchine richiamate e con una gestione dubbia di alcune partite di bilancio.

Nonostante ciò nella giornata del 24 e 25 marzo c’è stato un netto rialzo nelle quotazioni di Borsa del titolo, cui ha fatto seguito un nuovo tonfo dopo l’annuncio di dazi al 25% su auto importate negli USA e su tutta la componentistica. La discesa della borsa di questi giorni sta decisamente coinvolgendo anche le azioni di Tesla in borsa.

Investire ancora su Tesla? Le cause della discesa

Come detto, i pessimi andamenti di febbraio e marzo non sono stati dettati dal caso. Analizziamo ora meglio le possibili cause di questo trend ribassista per le azioni di Tesla, che appare legato a numeri in peggioramento per quanto riguarda le vendite di auto, ma anche alla controversa figura di Musk e ai dazi di Donald Trump.

Il crollo delle vendite di Tesla in Europa e Asia

I numeri di Tesla sono chiari: in Europa le vendite sono crollate. Nei primi due mesi del 2025 Tesla ha venduto circa la metà dei veicoli rispetto al periodo precedente. Le cose non vanno meglio in Asia, con Tesla che ha dimezzato le vendite anche lì. In Asia pesa la concorrenza di BYD, oltre al rallentamento globale. Da un lato un trend che coinvolge l’intero settore automobilistico, mentre in Europa potrebbe pesare anche l’iper-esposizione mediatica di Musk, più concentrato sulla politica che sulla casa automobilistica.

La figura di Musk

Elon Musk Tesla

Elon Musk, la persona che possiamo identificare come l’incarnazione umana del brand Tesla, essendosi così strettamente legato a Trump negli ultimi anni ha di fatto associato anche la sua Società al leader dei Repubblicani.

Le azioni a sostegno di Trump sono state numerose: a cominciare dalla riapertura del suo profilo Twitter divenuto poi X; al sostegno totale durante la campagna elettorale del 2024 e, per finire, come membro del Gabinetto di Governo Usa nella nuova Presidenza USA. Questo ha provocato l’antipatia di numerosi attivisti che hanno protestato pacificamente e vandali e teppisti che sono arrivati a distruggere ed infuocare automobili, colonnine di ricarica ed altri beni marchiati Tesla.

I dubbi sul bilancio di Tesla

Negli ultimi mesi sono state rivelati alcune discrepanze nel bilancio di Tesla che hanno insospettito gli investitori. Restano ancora da essere fornite risposte per una differenza da 1,4 miliardi di dollari e sussistono anche alcuni dubbi sulla gestione del debito. I ricavi ed i profitti di Tesla a bilancio sono davvero corretti? Sul tema rimandiamo a questo articolo di Milano Finanza.

Inoltre, come accennato in precedenza, le vendite sono in netto calo in alcune zone strategiche del globo, come Europa, Cina e Canada. Questo sia per le politiche macroeconomiche mondiali, sia per la forte crescita di altre case automobilistiche green.

I problemi ai Cybertruck

Tesla Cybertruck

La progettazione dei Cybertruck era già stata lunga e complicata. Le difficoltà nella produzione di queste automobili dal design futurista e squadrato sono piuttosto evidenti. Nella seconda metà di marzo 2025 sono state richiamate ben 46.000 mezzi perché si è riscontrato che alcuni pezzi di acciaio inossidabile si staccano dalla loro postazione. Il problema è quindi legato alla carrozzeria, soprattutto per il pezzo che si trova sul tettuccio che non garantisce le performance necessarie. Il danno d’immagine è piuttosto evidente.

Investire ancora su Tesla? I motivi per cui sperare

Quindi l’era di Tesla potrebbe essere giunta alla fine? Probabilmente no: il mercato sta rimbalzando negli ultimi giorni e gli elementi per un rialzo del titolo sono presenti. Sia da un punto di vista tecnologico, dove alcune innovazioni all’orizzonte potrebbero vedere la luce presto (dai taxi senza guidatore, a robot sempre più efficienti), sia da un punto di vista di capacità di spesa e di investimento.

Negli scorsi giorni sono uscite alcune analisi, come quella di Ark Investment, confortanti per chi possiede il titolo, che prevedevano degli importantissimi aumenti di valore per i prossimi anni. Inoltre la strettissima amicizia con uno degli uomini più potenti del pianeta, ovvero il presidente degli Stati Uniti Donald Trump può tornare di grande aiuto.

L’amicizia con Donald Trump

Donald Trump

L’inquilino della Casa Bianca nelle scorse settimane si è speso anche personalmente a sostegno di Tesla, arrivando anche ad acquistare una Tesla Model S Plaid Ultra Red (che ha effettivamente spinto il titolo dell’amico Musk in Borsa), anche se alcuni hanno già fatto notare che quella macchina ha già ricevuto numerosi richiami per varie problematiche.

Da sottolineare che il Presidente ha comprato questa macchina anche se non può guidarla (a causa delle misure di sicurezza a cui è sottoposto in base al ruolo che ricopre ed ha già ricoperto in passato).

In generale si può ricordare che Trump considera Musk come uno dei suoi principali supporters e non mancherà di fornire il suo supporto se necessario (come ha già mostrato sia con l’acquisto dell’automobile, che inserendo l’imprenditore nel suo Gabinetto di Governo e definendolo anche, a varie riprese, un “patriota”).

Investire ancora su Tesla? Il grafico

Nel grafico sottostante troviamo l’andamento di Tesla da fine febbraio 2024. Dopo il netto apprezzamento correlato all’elezione di Trump a fine anno scorso, il titolo si è nettamente deprezzato, arrivando a perdere anche il 50% dai massimi. La situazione grafica appare ancora precaria, anche se il titolo sembra essere su multipli più ragionevoli dopo il rally esagerato di fine 2024.

grafico azioni Tesla

Investire su ancora su Tesla? Conclusioni

Abbiamo analizzato le cause di questo trend al ribasso delle azioni di Tesla. L’andamento degli ultimi giorni sembra sostenere la possibilità di una crescita futura. I fattori che però possono influenzare il trend sono molteplici: dalle esternazioni e azioni di Elon Musk, spesso molto divisive, alle politiche di dazi reciproci che verranno intrapresi dagli Usa e dagli altri Paesi, da possibili problematiche nei bilanci Tesla, a reali ulteriori problemi sulle autovetture, da nuove innovazioni tecnologiche che potranno essere immesse nel mercato dalla Società made in Usa. Gli scenari sono, come capita molto spesso negli ultimi anni, molto volatili e una singola giornata può stravolgere l’andamento di un’azione e non si può quindi escludere una nuova caduta del valore del titolo in un prossimo futuro.

Per approfondire

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa o consulenza finanziaria.

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Come investire sulla difesa con i certificates di Leonteq? https://www.investire-certificati.it/come-investire-sulla-difesa-con-i-certificates-di-leonteq/ Wed, 26 Mar 2025 16:13:49 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=36956 Focus sulle azioni del settore difesa: lo scenario geopolitico resta incerto, con una serie di ripercussioni anche sui mercati finanziari. Fra i principali market driver delle ultime settimane, infatti, troviamo la news relativa al piano di riarmo europeo, per un ammontare complessivo di 800 miliardi di euro. Numeri che hanno spinto sotto i riflettori il […]

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Focus sulle azioni del settore difesa: lo scenario geopolitico resta incerto, con una serie di ripercussioni anche sui mercati finanziari. Fra i principali market driver delle ultime settimane, infatti, troviamo la news relativa al piano di riarmo europeo, per un ammontare complessivo di 800 miliardi di euro. Numeri che hanno spinto sotto i riflettori il comparto della difesa europeo. Per chi volesse puntare su titoli di questo settore troviamo vari certificati di investimento di Leonteq, uno degli emittenti più attivi su Borsa Italiana.

Per esempio, il certificato ISIN CH1423925093 ha per sottostante unico le azioni di Rheinmetall, colosso della difesa tedesco, con cedole fino al 12% annuo lordo, mentre il certificato ISIN CH1423925127 permette di incassare fino al 9% annuo lordo tramite le azioni di Leonardo.

Due certificates per investire sul settore difesa

Vediamo nel dettaglio i due prodotti. Entrambi sono softcallable, ossia con l’opzione del richiamo anticipato a discrezione dell’emittente ed hanno una barriera capitale e cedolare posizionata al 60% dei prezzi di osservazione iniziale. Sono legati ad un unico sottostante, evitando quindi il rischio di più azioni (come capita nei certificates worst of). Si tratta di certificati a capitale condizionatamente protetto. Si ottiene quindi un rendimento positivo a fronte di moderati ribassi, partecipando a eventuali perdite solo se a scadenza il sottostante si trova sotto barriera. In entrambi per le cedole è presente l’effetto memoria.

Leonardo e Rheinmetall

Il certificato su Rheinmetall  (ISIN CH1423925093) ha un prezzo di fixing pari a 1.380 euro per azione ed una barriera di 828 euro (60%). Ricchi i premi, considerando che si tratta di un certificato mono-sottostante, con cedole fino all’1% lordo su base mensile (12,00% annuo lordo).

Per quanto riguarda il certificato su Leonardo (ISIN CH1423925127), lo strike è posizionato a 48,21 euro per azione, con una barriera a 28,926 euro. Sono previste cedole mensili dello 0,75% lordo. Le recenti prese di profitto sul titolo fanno sì che il certificato navighi leggermente a sconto rispetto alle quotazioni delle scorse settimane.

Leonardo e Rheinmetall: Focus sulle azioni sottostanti

Leonardo è la maggiore azienda italiana operativa nel comparto difesa, aerospazio e sicurezza. L’azionista principale è il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Proprio con Rheinmetall ha costituito una joint venture al 50% per la creazione di Leonardo Rheinmetall Military Vehicles, che dovrà occuparsi del rinnovo dei mezzi terrestri dell’Esercito Italiano.

Rheinmetall è un’azienda tedesca leader nella produzione di armi da fuoco. Si tratta di fatto della maggiore società europea per la produzione di armamenti. Il titolo azionario è cresciuto notevolmente fino a portare la market cap di Rheinmetall a 60 miliardi di euro circa.

Questo articolo è redatto a fine informativo. Non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa e nemmeno consulenza finanziaria. I certificates sono prodotti complessi e il capitale investito è a rischio. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.

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Un credit linked su Telecom che paga il 5,25% annuo lordo https://www.investire-certificati.it/un-credit-linked-su-debito-telecom-che-paga-il-525-annuo-lordo/ Wed, 12 Mar 2025 11:51:12 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=36772 Focus su un certificato legato al merito creditizio di Telecom Italia che può rendere circa il 50% totale dall’emissione fino a fine 2034. Ecco i dettagli dell’emissione ISIN XS2930015701. Credit linked certificates su Telecom Come investire sul debito di Telecom? Nei mesi scorsi i rendimenti del settore obbligazionario erano scesi. Il recente rimbalzo del comparto […]

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Focus su un certificato legato al merito creditizio di Telecom Italia che può rendere circa il 50% totale dall’emissione fino a fine 2034. Ecco i dettagli dell’emissione ISIN XS2930015701.

Credit linked certificates su Telecom

Come investire sul debito di Telecom? Nei mesi scorsi i rendimenti del settore obbligazionario erano scesi. Il recente rimbalzo del comparto bond ha permesso a Citi Bank di strutturare un certificato credit linked in grado di offrire un rendimento lordo superiore al 5%, precisamente del 5,25% annuo.

L’entità sottostante del certificato credit linked ISIN XS2930015701 è Telecom Italia S.p.A (debito subordinato) e sono corrisposte cedole fisse su base annua per un ammontare del 5,25%. I coupon sono pagati una volta l’anno (20 dicembre). La vita massima del prodotto è di poco inferiore ai 10 anni, con una scadenza a fine 2034. Sono pertanto previste dieci date di pagamento dei premi, per un totale che supera i 50 punti percentuali lordi.

Da notare come la cedola 2025 sarà più bassa, coprendo il periodo fra marzo e dicembre, quindi circa l’80% del totale (sempre ad un tasso annualizzato del 5,25% lordo). I coupon sono calcolati su base daily e corrisposti annualmente.

Investire sul debito di Telecom

In uno scenario incerto sul mercato azionario, fra dazi, riarmo e timori di guerra commerciale, i certificate credit linked possono rappresentare una modalità di diversificazione del portafoglio. Le cedole, infatti, sono fisse e slegate dall’andamento dell’azione. Il certificato si basa sul merito creditizio dell’entità sottostante, in questo caso Telecom Italia.

Il pagamento delle cedole sarebbe interrotto soltanto nel caso in cui l’azienda fosse coinvolta in eventi di credito (come fallimento o mancato pagamento di cedole dei bond, etc.). in questo scenario il rimborso avverrebbe al tasso ISDA con una possibile perdita per l’investitore. Viceversa, il prodotto continuerebbe ad elargire i premi sopra descritti.

Come in tutti i certificates l’investitore è esposto anche al rischio emittente. In questo caso Citi Bank, banca che al momento dell’emissione del prodotto gode di solidi rating.

Il presente articolo è redatto a fine informativo. Non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. I certificates sono prodotti complessi e il capitale investito è a rischio. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.

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Conviene investire sulle azioni di Tesla? https://www.investire-certificati.it/conviene-investire-sulle-azioni-di-tesla/ Thu, 27 Feb 2025 09:33:36 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=36620 Focus sulle azioni di Tesla, scese nei giorni scorsi sotto i 300 dollari. È un buon momento per comprare Tesla? Focus anche sul certificato ISIN IT0005622698 che ha per sottostante unico il titolo dell’azienda di auto elettriche USA e offre oltre 26 punti percentuali lordi di cedole garantite. Le azioni di Tesla in borsa Dopo […]

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Focus sulle azioni di Tesla, scese nei giorni scorsi sotto i 300 dollari. È un buon momento per comprare Tesla? Focus anche sul certificato ISIN IT0005622698 che ha per sottostante unico il titolo dell’azienda di auto elettriche USA e offre oltre 26 punti percentuali lordi di cedole garantite.

Le azioni di Tesla in borsa

Dopo il rally registrato nella parte finale del 2024 le azioni di Tesla hanno cambiato direzione, con una serie di sedute in profondo rosso, bruciando il 40% della sua capitalizzazione di mercato.

Pesano i dati sulle vendite ben sotto le attese, con un calo in Europa nell’ordine del 45%. In alcuni paesi chiave, come Francia e Germania, la discesa è arrivata al 63% ed al 59%. Nel Regno Unito è addirittura arrivato il sorpasso di BYD.

Dai massimi di metà dicembre (488 dollari per azione) il titolo ha perso circa il 40%, arrivando sotto i 300 dollari per azione. Quale futuro per le azioni di Tesla? Come proseguirà la relazione fra Elon Musk e Trump. Al momento la partecipazione di Elon Musk in politica porta (discutibili) vantaggi in termini di regulation ma non sembra particolarmente gradita ai compratori. Una serie di news su Tesla, però, che ormai il mercato conosce e sembra aver in buon parte scontato.

La capitalizzazione di borsa delle azioni di Tesla sotto i mille miliardi

La capitalizzazione di Tesla, arrivata anche a superare i 1.500 miliardi di dollari nel pieno dell’euforia di dicembre, è ora sotto i 1.000 miliardi, in area 900 miliardi. Di fatto una razionalizzazione quasi dovuta. Conviene comprare le azioni di Tesla dopo questa discesa? Dal punto di vista tecnico e grafico l’impostazione è ancora ribassista e potrebbe esserci spazio per altre correzioni.

Un certificato con cedole fisse su Tesla

investire su Tesla

Per chi volesse investire su Tesla con un rendimento potenziale in doppia cifra troviamo il certificato ISIN IT0005622698. Lo ha emesso Banco BPM ed al momento quota nettamente a sconto, sotto quota 93, rispecchiando la minora distanza fra il prezzo spot e il livello barriera.

Il prodotto prevede cedole mensili fisse dello 0,80% lordo, per un rendimento cedolare che può arrivare fino al 9,60%. Il certificato, come detto, si acquista a sconto, in area 93, con un rendimento potenziale ulteriore (fino a 7 punti di capital gain nel caso in cui Tesla a scadenza fosse sopra barriera).

Si arriva quindi a superare il 12% lordo potenziale su base annua, con il plus delle cedole garantite che possono rappresentare una sorta di cuscinetto in caso di forti discese del titolo. Infatti, nel caso in cui a scadenza avesse dimezzato il suo valore rispetto a prezzi iniziali il certificato rimborserebbe 50 euro. L’investitore che lo avesse acquistato a 93, incasserebbe anche 26,4 punti percentuali lordi di cedole e la perdita non sarebbe del 50% ma di circa 16 punti percentuali. Se il calo fosse del 60%, sempre a titolo di esempio, la perdita sarebbe di circa 26 punti percentuali.

I prezzi da monitorare

Il fixing è avvenuto appena sotto i 340 dollari per azione, con una barriera capitale e cedolare al 60% pari a 203,784 dollari. Valori distanti ancora circa 30 punti percentuali.

Il certificato ha una vita massima pari a tre anni, con una scadenza nel novembre 2027. Sono quindi previsti ancora 33 premi fissi dello 0,80% mensile lordo, slegati dall’andamento del titolo. Complessivamente, quindi, oltre 26 punti percentuali di cedole garantite. Non è prevista l’opzione del richiamo anticipato in questo certificato. Il certificato è denominato in euro e l’investitore non è quindi esposto al rischio di cambio.

Grafico azioni Tesla

Il titolo è in trend discendente, con un primo supporto in area 265 dollari per azione. Decisamente lontani i minimi di fine 2024, collocati in area 212 dollari. Valori comunque superiori alla barriera del certificato, collocata più in basso, poco sotto quota 204 dollari per azione. La barriera per le azioni di Tesla è osservata soltanto alla scadenza del certificato.

Un certificato su Tesla, Stellantis e Nio

Fra i certificates che hanno per sottostante Tesla troviamo anche l’emissione ISIN XS2953006710. Il prodotto arriva da Barclays ed ha per sottostanti le azioni di Nio, Tesla e Stellantis. La barriera capitale è decisamente ampia, al 30% dei prezzi di osservazione iniziale. Le cedole sono invece pagate a fronte di una barriera del 50%. In questo caso i premi mensili (condizionati ad una barriera del 50%) sono pari all’1,30% lordo. Tre titoli volatili, per un certificato con alto potenziale ma anche alto rischio.

Ecco di seguito i livelli chiave di questo certificato sul settore automobilistico con le azioni di Tesla, Nio e Stellantis per sottostanti.

AzionePrezzo inizialebarriera cedolareBarriera capitale
Tesla350,73175,365105,219
Nio4,332,1651,299
Stellantis12,6286,3143,7884

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Investire su azioni del settore difesa con i certificates https://www.investire-certificati.it/investire-su-azioni-del-settore-difesa-con-i-certificates/ Wed, 26 Feb 2025 16:18:09 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=36609 Il settore difesa ed aeronautica è stato sotto i riflettori in queste ultime settimane, con importanti rialzi sulla scia delle aspettative (e dei timori) per una crescente spesa nel comparto militare da parte di un ampio numero di Paesi. Proprio in questo scenario arriva un certificato che paga premi fino al 12,52% annuo lordo e […]

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Il settore difesa ed aeronautica è stato sotto i riflettori in queste ultime settimane, con importanti rialzi sulla scia delle aspettative (e dei timori) per una crescente spesa nel comparto militare da parte di un ampio numero di Paesi. Proprio in questo scenario arriva un certificato che paga premi fino al 12,52% annuo lordo e permette di investire su quattro titoli europei a larga capitalizzazione operativi in questo settore.

Un certificato sul settore difesa

Rheinmetall, Thales, Airbus e Leonardo sono le azioni sottostanti del certificato a capitale condizionatamente protetto con ISIN XS2966807021. Le cedole possono arrivare fino al 3,13% lordo su base trimestrale, con un rendimento massimo del 12,52%.

Sia la barriera capitale che quella cedolare sono posizionate al 60% dei prezzi di osservazione iniziale. Pertanto, i premi sono pagati a condizione che nessuno dei quattro titoli del comparto difesa scenda più del 40%. Al tempo stesso anche la barriera capitale, di tipologia europea, quindi osservata soltanto a scadenza, è posizionata su questi valori.

Il prodotto è targato Barclays, solida banca britannica ed è negoziato su Borsa Italiana dove la stessa Barclays garantisce la liquidità del prodotto.

Le azioni sottostanti del certificato di Barclays

Azioni Leonardo
Azioni Leonardo. Conviene Investire?

Rheinmetall è un colosso del settore difesa e tecnologia, con una market cap di oltre 40 miliardi di dollari. Il titolo è quotato sulla Borsa di Francoforte.

Thales è scambiata a Parigi e l’azienda vale circa 40 miliardi di euro. Come gli altri titoli del settore difesa, è reduce da importanti rialzi. Fra i colossi del settore, sempre basati in Francia, troviamo anche Airbus, operativa nel comparto aeromobili, nonché primo produttore al mondo di aerei civili. La market cap supera i 130 miliardi di dollari.

Leonardo (Finmeccanica), quotato a Piazza Affari, vale oltre 20 miliardi in borsa, con l’azione salita fino a 37 euro.

Un investment certificate per puntare su azioni difesa e aerospazio

  • Codice ISIN: XS2966807021
  • Emittente: Barclays Bank
  • Azioni sottostanti: Rheinmetall, Thales, Airbus e Leonardo
  • Premi condizionati: 3,13% trimestrale
  • Rendimento massimo: 12,52% lordo annuo
  • Barriera cedolare: 60%
  • Barriera capitale: 60%
  • Effetto memoria delle cedole: sì
  • Rischio di cambio: no, coperto
  • Vita massima: tre anni, scadenza marzo 2028
  • Autocall: sì dal quarto trimestre (marzo 2026)
  • Valore nominale del certificato: 100 euro
  • Mercato: Euro-Tlx di Borsa Italiana.

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Azioni Gamestop https://www.investire-certificati.it/azioni-gamestop/ Fri, 31 Jan 2025 07:04:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=36199 Focus sulle azioni Gamestop – la storia e gli andamenti di una delle più grandi aziende di commercializzazione di videogiochi e prodotti ludici. Focus anche sugli Short Squeeze, un nome che dal 2020 è ormai legato a quello delle azioni di GameStop. Azioni Gamestop: la società Gamestop è una società americana che è stata fondata […]

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Focus sulle azioni Gamestop – la storia e gli andamenti di una delle più grandi aziende di commercializzazione di videogiochi e prodotti ludici. Focus anche sugli Short Squeeze, un nome che dal 2020 è ormai legato a quello delle azioni di GameStop.

Azioni Gamestop: la società

Gamestop è una società americana che è stata fondata da nel 1984 col nome di Babbage’s. I fondatori James McCurry Gary M. Kusin erano compagni di classe alla Business School di Harvard.

La sede è situata a Dallas, dove è stato aperto il primo negozio. La quotazione in borsa delle azioni di Gamestop è stata raggiunta in soli quattro anni, nel 1988. Al momento l’azione vale circa 26 dollari e Gamestop ha una capitalizzazione di mercato che supera i 12 miliardi di dollari.

Certificati di investimento su Gamestop

Fra i recenti certificates legati alle azioni di Gamestop troviamo un prodotto di Vontobel, con ISIN DE000VG37CC2. Le azioni sottostanti sono NVIDIA, Gamestop e Super Micro Computers, tre titoli senz’altro volatili, per un certificato adatto a cuori forti.

La volatilità è però mitigata dai premi fissi: sono infatti previste cedole garantite mensili dell’1,67%, per un totale di oltre 40 punti percentuali complessivi (in due anni). Il rendimento lordo del certificato arriva al 20,04% annuo a fronte di una barriera capitale del 45%. L’autocall è presente dal terzo mese in poi con trigger dapprima al 100% e poi decrescente dell’1% su base mensile.

Si ottiene quindi un profitto a patto che nessuno dei tre titoli perda oltre il 55% dai prezzi iniziali. In caso contrario l’investitore otterrebbe una perdita proporzionale all’andamento del worst of, con il plus – non da poco – della garanzia di incassare 40 punti percentuali di cedole.

Punta invece unicamente sulle azioni di Gamestop il certificato mono-sottostante ISIN DE000VG2U986, al momento scambiato sopra la pari. In questo caso le cedole sono condizionate ad una barriera del 50% e possono arrivare fino all’1,3% lordo su base mensile. Ma torniamo a parlare di Gamestop e del suo modello di business.

Il business

borsa azioni

Attualmente la società si occupa principalmente della distribuzione di videogiochi (nuovi ed usati), console, giochi in scatola e altri vari prodotti ludici.

La crescita iniziale del business si è incentrata su una mirata concentrazione sul mondo dei videogames. Nel corso degli anni Novanta ha cambiato diversi nomi fino ad ottenere quello attuale di Gamestop nel 1999.

Con l’inizio del nuovo millennio, anche grazie al sito internet, ma soprattutto grazie ad una capillare copertura del mercato (sfruttando soprattutto i centri commerciali) ed all’acquisizione di alcuni gruppi commerciali del settore, la società riuscì ad acquistare grandi quote di mercato. Furono anni di forte crescita per Gamestop in America, ma anche Europa, Asia, Australia e Nuova Zelanda.

2016 – una fase di declino per Gamestop

videogiochi

Intanto il mercato dei videogame si stava evolvendo. Con l’aumento delle performance e delle memorie a disposizione delle console e delle connessioni internet, le principali produttrici come Sony, Nintendo, Xbox e alcuni siti internet come Stream lanciarono anche le vendite dei file in formato digitale.

Questo permetteva loro di escludere i rivenditori e di eliminare quasi del tutto la rivendita di videogiochi una volta ultimati. Inevitabilmente quindi le quote di mercato di Gamestop si restrinsero: durante il periodo di Natale del 2016 le vendite scesero di oltre il 16%, con un riflesso immediato anche sul mercato borsistico per valori simili. I manager della società decisero di provare ad esplorare nuove aree del mercato, inserendo a listino alcuni giochi in scatola e puntando anche sul merchandising di prodotti ufficiali. Purtroppo già nel 2017 arrivarono le prime chiusure di alcuni centri di distribuzione.

L’andamento in borsa di quegli anni era ancora più altalenante del solito, con oscillazioni importanti, arrivando anche a un -36% nell’estate del 2019, raggiungendo alcuni dei limiti storici e creando non pochi problemi e dubbi ai possessori delle azioni Gamestop.

2020 – 2021: short squeeze

borsa

Nonostante il mercato apprezzasse sempre meno il titolo e i bilanci e le prospettive non brillassero, a cavallo della pandemia succede l’impensabile. Nonostante in molti scommettessero contro le azioni di Gamestop, Keith Gill, un giovane YouTuber conosciuto come “Roaring Kitty” inizia a suggerire una rivalutazione del titolo e incredibilmente viene ascoltato. WallStreetBets (un forum dedicato agli investimenti) amplifica queste voci.

Keith Gill assieme a numerosi investitori appassionati dei videogames ed al passaparola, anche attraverso chat di Reddit, si coordinano e decidono di sostenere la risalita del titolo, nonostante non ci fossero reali segnali di uno sviluppo del business. A sostegno di questa iniziativa si schiera anche Elon Musk che twitta “GameStonk!!” e linka la piattaforma WallStreetBets aumentando sensibilmente la platea di lettori interessati ad investire.

Il titolo passa così dal valere circa 3 – 4 dollari ad azione a oltre 145 nel giro di meno di due mesi, toccando addirittura dei massimi sopra i 400 dollari per azione, scatenando un vero e proprio short squeeze.

Cos’è un Short Squeeze?

Tecnicamente uno short squeeze si verifica quando il prezzo di un’azione aumenta in maniera brusco costringendo gli shortisti a ricoprirsi. Questo aumento di prezzo fa si che chi aveva scommesso su un andamento al ribasso sia obbligato ad entrare nel mercato, acquistando quindi l’azione sottostante. Questi acquisti creano una catena di cicli rialzisti e possono causare grosse perdite agli investitori con posizioni corte (soprattutto ai fondi che muovono spesso grandi capitali). Esattamente quello che accadde alle azioni di Gamestop.

grafico azioni Gamestop
grafico storico Gamestop

Azioni Gamestop: il rientro alla normalità

Il rientro a valori più “normali” c’è stato. Come possiamo notare dal grafico storico: se la salita è stata molto rapida, anche la discesa non è stata lenta, seppure il rientro ai valori precedenti non si sia del tutto verificato.

Il nome di Gamestop in borsa, assieme ad altri titoli da questo momento viene spesso associato alla definizione di Meme Stock, con il rischio associato.

Roaring Kitty, ovvero Keith Gill (il giovane YouTuber che aveva lanciato la prima ondata di short squeeze ha raggiunto oltre un milione di followers, è stato citato dalla Commissione Finanza della Camera statunitense ed stato citato in alcune cause.

Azioni Gamestop: gli ultimi anni

Ultimamente, come visibile nel precedente grafico, il titolo di Gamestop ha subito numerose variazioni, anche piuttosto significative, tuttavia senza tornare ai valori precedenti al primo short squeeze. Il titolo si è confermato come soggetto ad un’elevata volatilità (con i conseguenti rischi ed opportunità), anche a causa dell’elevato appeal speculativo delle azioni Gamestop.

Per approfondire

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa o consulenza finanziaria.

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Azioni Tesla, NVIDIA, Palantir – barriera capitale al 35% e cedole fino al 15% lordo https://www.investire-certificati.it/azioni-tesla-nvidia-palantir-barriera-capitale-al-35-e-cedole-fino-al-15-lordo/ Thu, 23 Jan 2025 10:37:02 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=36110 Un certificato sulle azioni di Tesla, Nvidia e Palantir con barriera capitale 35% e cedole fino al 15% annuo. Ecco i dettagli sull’emissione: ISIN XS2938789273. Si tratta di un prodotto finanziario emesso da Barclays che permette di incassare un rendimento lordo fino al 15% su base annua a patto che le azioni di NVIDIA, Tesla […]

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Un certificato sulle azioni di Tesla, Nvidia e Palantir con barriera capitale 35% e cedole fino al 15% annuo. Ecco i dettagli sull’emissione: ISIN XS2938789273.

Si tratta di un prodotto finanziario emesso da Barclays che permette di incassare un rendimento lordo fino al 15% su base annua a patto che le azioni di NVIDIA, Tesla e Palantir non perdano oltre il 50% dai prezzi di osservazione iniziale. La barriera capitale è ancora più profonda, in quanto posizionata al 35% dei prezzi di fixing.

Azioni di NVIDIA, Tesla e Palantir per un rendimento fino al 15% lordo annuo

La nuova emissione prevede premi mensili condizionati dell’1,25%, pagati a fronte di una barriera cedolare del 50%. Si incassa quindi il 15% annuo lordo in cedole se nessuna delle azioni di Tesla, Nvidia e Palantir dimezza il suo valore o più.

Dal sesto mese in poi è presente l’opzione del richiamo anticipato. Il trigger per l’attivazione del richiamo anticipato è dapprima fissato al 100% per poi scendere progressivamente dell’1% su base mensile. La naturale scadenza è a tre anni, nel gennaio 2028.

Azioni in dollari, certificato in euro

Le tre azioni sono denominate in dollari a Wall Street. Il certificato, emesso da Barclays, non espone però l’investitore al rischio di cambio in quanto denominato in euro con valore nominale pari a 100. Anche le cedole – se dovute – sono pagate in euro.

Il certificato è indicato per chi vuole investire sui tre titoli con un importante grado di protezione e prevede che nessuno dei tre titoli dimezzi (o perda più del 50%) dai prezzi di strike. Da notare, come si ottenga quindi un profitto anche in caso di ribassi. Le cedole sono pagate fino a cali del 50%, mentre la protezione del capitale si ha con cali fino al 65%, ossia se a scadenza i tre sottostanti valgono almeno il 35% dei prezzi di osservazione iniziale.

I prezzi da monitorare per le azioni di Tesla, Nvidia e Palantir

Azioni sottostantiFixing inizialeBarriera capitaleBarriera cedole
Tesla415,11145,2885207,555
Nvidia147,0751,474573,535
Palantir76,8726,904538,435

Scenari alla scadenza

Come si vede dalla tabella, il certificato ha due livelli barriera. Uno per l’incasso dei premi al 50%, l’altro (al 35%) per la protezione del capitale. Se il prodotto non va in autocall, alla scadenza sono possibili tre scenari, determinati dal duplice livello di barriera capitale e cedolare.

certificates
  • Nel caso in cui le tre azioni di Nvidia, Tesla e Palantir valgano almeno il 50% dei prezzi iniziali si incasserà l’ultimo premio (1,25% mensile), con effetto memoria
  • Se il worst of, ossia il titolo con la peggior performance avrà perso oltre il 50% ma meno del 65%, il certificato rimborserebbe il valore nominale, pari a 100 euro. La protezione del capitale sarebbe quindi garantita.
  • Terzo scenario, l’unico negativo. Nel caso in cui uno o più titolo avranno perso oltre il 65% dai prezzi iniziali il valore di rimborso sarebbe pari al nominale decurtato della perdita fatta registrare dal titolo con la peggiore prestazione. Pertanto, in questo caso il rimborso sarebbe inferiore a 35 euro per certificato con una conseguente perdita.

A titolo esemplificativo, se a scadenza il peggiore fra i tre titoli avrà perso il 20% o il 30% o il 45% il certificato pagherà l’ultima cedola con effetto memoria e rimborserà il valore nominale di 100 euro. Se il calo registrato fosse del 60% rimborserebbe ugualmente 100 euro, senza pagare cedole. Nell’ipotesi di un crollo del 70% si perderebbe la protezione del capitale, con un rimborso pari a 30 euro.

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non costituisce in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. I certificati sono prodotti complessi e l’investimento con questi prodotti espone l’investitore al rischio di perdita parziale o totale del capitale. Tutti i rendimenti indicati sono lordi, con tassazione al 26%.

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Le Azioni Tesla volano con i piloti automatici https://www.investire-certificati.it/le-azioni-tesla-volano-con-i-piloti-automatici/ Tue, 19 Nov 2024 08:59:36 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=35263 Nuovo rally delle azioni di Tesla sulla borsa americana. L’indice NASDAQ è salito ieri dello 0,71%, trascinato al rialzo da Tesla. Le azioni di Tesla, infatti, sono salite del 5,5%, sulla scia delle voci secondo cui l’amministrazione di Donald Trump vorrebbe introdurre un quadro politico federale per i veicoli autonomi. Di fatto una deregolamentazione nel […]

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Nuovo rally delle azioni di Tesla sulla borsa americana. L’indice NASDAQ è salito ieri dello 0,71%, trascinato al rialzo da Tesla. Le azioni di Tesla, infatti, sono salite del 5,5%, sulla scia delle voci secondo cui l’amministrazione di Donald Trump vorrebbe introdurre un quadro politico federale per i veicoli autonomi. Di fatto una deregolamentazione nel settore delle auto elettriche, un regalo all’amico Elon Musk e Tesla. Il sostegno dato in casa elettorale paga ancora e la market cap di Tesla torna sopra i mille miliardi di dollari.

Tesla festeggia la minore regolamentazione per i veicoli autonomi

Le azioni di Tesla sono salite in borsa, ma in cosa consiste il possibile cambio di legge a favore delle auto con pilota automatico? La normativa consentirebbe ai veicoli senza pilota di circolare sulle strade pubbliche molto più velocemente e in quantità maggiori rispetto a quanto possibile con l’attuale quadro legislativo.

Una spinta in tal senso arriverebbe dall’ex manager di UBER, Emil Michael, che è uno dei candidati per diventare segretario ai trasporti nel nuovo Governo repubblicano di Donald Trump. Si va quindi verso un alleggerimento delle norme per i veicoli autonomi e Tesla festeggia.

Commento sulle azioni di Tesla

ELON MUSK - TESLA

“Se ricordate, il robotaxi di Elon Musk è una delle priorità dell’azienda per lo sviluppo futuro e aveva aiutato – all’inizio di quest’anno – a rilanciare l’appetito per Tesla nonostante il rallentamento delle vendite di veicoli elettrici” ha spiegato Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst presso Swissquote Bank  “Quindi sì, la notizia non poteva arrivare in un momento migliore per Tesla”.

Operativamente le azioni di Tesla navigano in area 335-340 dollari, con un valore che da settembre è salito del 60%. Il rapporto Tesla, Musk, Trump ha premiato le azioni, che dal voto in poi hanno ingranato la quarta, rompendo al rialzo i 270 dollari, fino ad arrivare a dei massimi oltre quota 350 dollari. I massimi storici distano ancora circa 70 dollari per azione (414 dollari, fine 2021). Ma c’è grande interesse attorno alle azioni di Tesla. Resta chiaramente da vedere se i dati fondamentali confermeranno il tutto, oppure se il rally di Tesla sia una nuova bolla finanziaria destinata a sgonfiarsi.

Grafico azioni Tesla

Ecco il grafico di Tesla da piattaforma CFXD di Swissquote. Si nota il rally dell’ultimo mese.

Grafico Tesla

Attesa per la trimestrale di NVIDIA

Balzo per Tesla in borsa, mentre NVIDIA ha perso l’1,5%, cedendo – almeno per il momento – il titolo di azienda con la più grande market cap ad Apple. Entrambe sfiorano i 3.500 miliardi di dollari, ossia i 3,5 triliardi. Numeri da record, ma le news in casa NVIDIA non sono state entusiasmanti. Infatti, i chip Blackwell di Nvidia – i chip di nuova generazione che vedono una domanda folle secondo il CEO Jensen Huang – si dice che si surriscaldino, richiedendo una riprogettazione e un ritardo nelle consegne.

Certo, si può sostenere che questo tipo di aggiustamenti sono standard per tali rilasci tecnologici su larga scala e non dovrebbero avere un impatto materiale nel lungo periodo, ma il ritardo nel breve periodo significa che i grandi clienti come Meta, Google e Microsoft non avranno i loro chip in tempo, quest’ultima estenderà il periodo di ammortamento dei loro investimenti in un momento in cui gli investitori non vedono l’ora di vedere questi investimenti dare i loro frutti. C’è quindi grande attesa attesa per le trimestrali di NVIDIA.

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Musk – Trump e Tesla https://www.investire-certificati.it/previsioni-tesla/ Sat, 16 Nov 2024 09:42:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=35151 Il legame fra Elon Musk e Trump, ma anche la corsa di Tesla in Borsa. Ecco perché le azioni di Tesla stanno salendo e le previsioni degli analisti per le azioni della casa automobilistica guidata da Elon Musk. Cosa cambia con Trump al Governo. Previsioni Tesla: cosa è successo nel 2024 al titolo Dopo i […]

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Il legame fra Elon Musk e Trump, ma anche la corsa di Tesla in Borsa. Ecco perché le azioni di Tesla stanno salendo e le previsioni degli analisti per le azioni della casa automobilistica guidata da Elon Musk. Cosa cambia con Trump al Governo.

Previsioni Tesla: cosa è successo nel 2024 al titolo

Dopo i massimi raggiunti nel novembre 2021 dove raggiuse valori superiori ai 400 dollari per azione, l’enfasi sul titolo di Tesla sembrava essere calata. La domanda di fondo era legata a come Tesla avrebbe fronteggiato la concorrenza asiatica, in grado di produrre veicoli relativamente simili a costi inferiori.

Il 2024 ha visto le azioni di Tesla scendere per gran parte dell’anno, per poi rimbalzare in autunno, sulla scia di una buona trimestrale. Il rally si è ampliato con la news della seconda elezione di Donald Trump il titolo Presidente degli Stati Uniti d’America. La market cap di Tesla è arrivata a superare nuovamente il triliardo di dollari, ossia i mille miliardi. Andiamo ad analizzare le cause di questo incremento e le previsioni per le azioni di Tesla.

Il rapporto Musk-Trump

Donald Trump Presidente USA

Nel corso degli ultimi anni Musk si è adoperato in svariate occasioni per Trump. Basti pensare al fatto che, dopo aver acquistato Twitter nel corso del 2022 (poi divenuto “X”) sbloccò il profilo a Donald Trump. Il supporto però non si limitò a questo: per esempio, nel corso delle ultime elezioni ha donato una cifra ben superiore ai 100 milioni di dollari per sostenere il candidato repubblicano.

L’influenza di Musk nella seconda presidenza Trump sarà di sicura importanza: basti pensare al fatto che, con ogni probabilità, Elon ha partecipato alla prima chiamata del Presidente Eletto con il leader dell’Ucraina Zelensky. Inoltre nel discorso della vittoria Trump definito Musk “una stella, un genio da proteggere”.

Ruolo di Musk nel governo di Trump

Elon Musk è stato nominato da Trump alla guida del Nuovo Dipartimento per l’Efficienza governativa, in collaborazione con Vivek Ramaswamy. Da questa nuova poltrona Musk potrebbe studiare alcune regolamentazioni favorevoli anche alle sue aziende (da Space X, l’azienda che si occupa di viaggi nello spazio, all’intelligenza artificiale X AI). Sarà quindi interessante, per usare un eufemismo, vedere come sarà gestita la questione del conflitto di interesse visto il ruolo che Musk ricopre nel Governo di Trump.

Dazi: protezione per Tesla?

MUSK TESLA

Alla luce di queste premesse e di questi imponenti finanziamenti, chi sarebbe sorpreso da un’importante campagna di dazi condotta dall’amministrazione Trump a supporto di Tesla e a sfavore dei principali concorrenti esteri (soprattutto cinesi) nel mondo dell’automobile elettrica? Questo potrebbe provocare delle reazioni dei paesi esteri, con contro-dazi. Indubbiamente potrebbe anche sostenere le vendite interne al mercato americano di Tesla.

Inoltre sarà interessante capire come Musk potrà influenzare con la sua ottica aziendalistica ed imprenditoriale le politiche dei dazi di Donald Trump, anche col mercato cinese che è uno dei principali per l’azienda guidata da Musk.

Previsioni Tesla – i nuovi modelli

Le vendite di Tesla potrebbero essere ulteriormente sostenute anche dai nuovi modelli che inizieranno ad essere consegnati o almeno dovrebbero essere annunciati ufficialmente a breve.

Tra questi possiamo ricordare:

TESLA
  • Tesla Model 2: una compatta con un prezzo auspicato di circa 25.000 dollari per aumentare la platea dei possibili guidatori di Tesla;
  • Tesla Model Y restyling: il modello Y è da alcuni anni una delle automobili più vendute al mondo. A breve potrebbe essere annunciato un restyling con maggiori prestazioni;
  • Tesla Cybertruck: il pick-up elettrico dall’estetica futuristica è oramai prossimo ad entrare in vendita anche in Europa, dopo essere stato in tour per il mondo negli ultimi mesi. Le vendite inizialmente sono state concentrate negli Stati Uniti.
  • Tesla Roadster: una macchina capace di schizzare da 0 a 100 km/h in meno di un secondo, anche se il suo lancio è rinviato da diversi anni. Su questo modello Musk ha recentemente dichiarato che sarà possibile inserire un pacchetto opzionale con “razzi” prodotti da Space X per incrementare ulteriormente lo scatto della vettura;
  • Tesla Robotaxi: un settore di taxi a guida autonoma, dove verrebbe sfruttata ampiamente anche l’intelligenza artificiale. Se tutto questo funzionasse potrebbe aprirsi un potenziale mercato, collegato anche al trasporto pubblico da milioni se non miliardi di dollari all’anno.

Previsioni Tesla – l’ultima trimestrale

I risultati presentati con l’ultima trimestrale sono risultati sopra le aspettative. Il margine operativo è in crescita: dal 7,6% al 10,8% rispetto all’anno scorso ed anche i ricavi sono cresciuti dell’8%. Inoltre nuovo modello (sopra citato) del Cybertruck ha raggiunto per la prima volta la redditività, una parola rara quando si parla di auto elettriche.

Questi dati hanno favorito un rialzo del titolo e potrebbero favorire delle previsioni per Tesla positive, nonostante i risultati inferiori alle aspettative per i volumi delle vendite europee.

Quali previsioni per le azioni di Tesla in borsa?

Azioni di Tesla – Le previsioni degli analisti. Gli attuali target price su Tesla non sono ancora aggiornati, con previsioni in gran parte precedenti il rally post elettorale. Variano fra gli 85 dollari per azione ai 400 dollari. La previsione media a un anno è di 230 dollari, quindi su prezzi inferiori a quelli attuali. E’ lecito pensare che sarà rivista al rialzo da molti analisti nelle prossime settimane.

Ecco di seguito il grafico degli ultimi mesi, con le azioni di Tesla che dopo un movimento in un ampio trading range laterale hanno rotto di forza al rialzo i 270 dollari per azione, arrivando anche oltre i 350 dollari. I massimi di tre anni fa (oltre i 400 dollari) sono ancora relativamente lontani. Vale la pena notare che anche le politiche della Federal Reserve potranno incidere sull’andamento del titolo e sulle previsioni per le azioni di Tesla, così come sull’intero mercato azionario americano.

grafico azioni Tesla

Conclusioni

TESLA

Le premesse per una buona performance dell’azienda guidata da Musk potrebbero esserci, anche se la concorrenza cinese, con BYD, Nio e altre aziende certamente non manca.

Le variabili in gioco sono quindi molte. Bisognerà infatti vedere oltre agli scenari di geopolitica internazionale come ad esempio le guerre (dove Musk e Tesla avrebbero comunque un ruolo con le loro tecnologie all’avanguardia). Ma anche da quale apporto darà Musk alla guida governativa degli Stati Uniti. Inoltre bisognerà vedere come conviveranno nel lungo periodo due personaggi con dei caratteri forti come Trump e Musk.

Un altro tema riguarda anche il rapporto che si instaurerà tra Usa e Cina, così come fra USA e Russia. Da non dimenticare inoltre il rapporto USA – Unione Europea, con eventuali dazi che potrebbero penalizzare entrambe le economie.

Per approfondire

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa o consulenza finanziaria.

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